Le difficoltà bianconere, però, sono state anche prodotte dalle scelte compiute da Andreazzoli. Tanto per cominciare, i giallorossi hanno pressato alto. Inoltre, il tecnico si è preoccupato di inaridire in qualche modo la fonte di gioco juventina, cioè Pirlo, chiedendo a Lamela (e in parte a Totti) un lavoro di contenimento nel momento in cui il regista si predisponeva a giocare la prima palla. Infine, i difensori, Piris e Marquinho, seguivano gli attaccanti, Matri e Vucinic, anche quando si incrociavano. Dal punto di vista dell’intensità, la partita è stata piuttosto veloce, ma caratterizzata da molti errori nell’ultimo passaggio e da una certa difficoltà della Roma ad andare sulla seconda palla. La grande attenzione ha finito per ridurre al minimo le occasioni (una per i giallorossi quando Osvaldo ha superato anche Buffon allargandosi troppo, e una per la Juventus, quando Pirlo ha calciato splendidamente una punizione da circa venticinque metri trovando un attentissimo Stekelenburg).