L’intervista doppia al nuovo responsabile tecnico giallorosso, Aurelio Andreazzoli, e al suo allenatore in seconda, Roberto Muzzi.
1 – Il calcio in tre parole…
Andreazzoli: Normalità, equilibrio, collaborazione.
Muzzi: Passione, felicità, divertimento.
2 – Il suo lavoro è compiuto se…
A: Se riesco a dare alla squadra le risposte per ogni situazione di gioco.
M: Se riesco a portare risultati per la Roma.
3 – In percentuale, quanto conta il sistema di gioco e quanto i calciatori?
A: I calciatori contano il 100%, il sistema di gioco non conta niente, è semplicemente il risultato finale delle caratteristiche dei vari elementi.
M: 80% calciatori, 20% sistema di gioco.
4 – Quanto conta l’allenatore, invece?
A: Qualcuno dice: “Se il tecnico non fa danni, fa un buon lavoro”. E io sono d’accordo. Se l’allenatore riesce a essere un buon coordinatore di energie, conta molto. Altrimenti, può solo togliere alla squadra. I calciatori sono gli attori principali.
M: Il 50%. L’altro 50% è dei calciatori.
5 – Un collega che tiene in considerazione?
A: Se c’è qualcuno che ha inciso in passato è Sacchi. Prima di lui si giocava a calcio senza ricerca. Un altro che per me è stato un riferimento è Silvio Baldini: da calciatore ha giocato solo in prima categoria, da allenatore è partito dal basso ed è arrivato in Serie A. Ha il “bernoccolo”.
M: Spalletti è stato un maestro: l’ho ammirato da calciatore e da addetto ai lavori. L’ho sentito anche dopo aver assunto l’incarico di secondo allenatore della prima squadra. Mi ha fatto un in bocca al lupo e mi ha detto: “Non essere come eri da calciatore”.
6 – Il calciatore più forte ammirato dal vivo?
A: Totti, perché Messi e Maradona non li ho visti.
M: Totti, senza dubbio. Siamo cresciuti insieme nel settore giovanile, è diventato un fenomeno.
7 – La squadra più bella della storia?
A: Tra quelle che ho visto, il Barcellona di Guardiola.
M: Il Barcellona di Guardiola.
8 – Mourinho o Guardiola?
A: Tutti e due perché l’allenatore non si fa in un modo solo. Sarebbe bello avere le caratteristiche dell’uno e dell’altro.
M: Per come vedo io il calcio, Guardiola. Il suo Barcellona è stato un modello: una squadra autoritaria, che comandava il gioco, con interpreti di qualità e personalità.
9 – Pelè o Maradona?
A: Entrambi, sono campionissimi di epoche diverse.
M: Maradona, ma solo perché ci ho giocato contro. Pelè l’ho visto solo in tv.
10 – Altri sport oltre il calcio?
A: Esco in mountain bike, corro, nuoto, uso ciaspole e ramponi sulla neve, faccio trekking e mi piace giocare a tennis.
M: Mi piace giocare a tennis nel tempo libero.
Fonte: Asroma.it