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AS ROMA Rosella Sensi: “Non avrei esonerato Zeman. Fui criticata eccessivamente per il rinnovo di Totti. Legge sugli stadi? Necessaria per il calcio italiano”

Rosella Sensi

L’ex presidentessa giallorossa Rosella Sensi intervenuta alla trasmissione Novanta Minuti ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti l’ambiente Roma, soffermandosi in particolare sull’addio di Zeman. Queste le sue parole:

I numeri giustificavano l’esonero di Zeman?

“Non credo, parlo da chi sta fuori e non conoscendo la situazione interna ma mi permetto di dare il mio parere. Per la sua storia Zeman va sempre protetto e tutelato fino in fondo. Sinceramente non lo avrei esonerato, ma non conosco la situazione interna”

Aveva detto in passato che avrebbe preferito Montella?

“Avrei proseguito con Montella lo scorso anno. Non vuol dire che non avrei scelto Zeman, che ho conosciuto e stimo. Lo ritengo un ottimo allenatore, ma avrei iniziato un percorso nuovo, con i giovani e con Montella. Mio padre mi ha sempre detto che l’allenatore va sempre tutelato fino in fondo, a meno che lui non sia demotivato e non voglia andar via”.

La conferenza stampa di Sabatini e quelle parole su Zeman. Lei lo avrebbe fatto?

“No, non lo avrei fatto. Sabatini avrà avuto i suoi motivi, mi auguro. Ma in genere, come si dice sempre, i panni sporchi si lavano in casa. Di fronte alla gestione del gruppo l’allenatore va comunque sempre protetto”.

La dirigenza giallorossa e due scelte come Zeman e Luis Enrique: tagliare con il passato non è stato l’errore di base?

“Se lo chiede a me la risposta può essere scontata e naturale. Credo che, in un cambiamento così radicale come quello avvenuto due anni fa, un segno di continuità andasse dato, almeno ai giocatori. Poi ognuno fa le scelte che ritiene più giuste, io non avrei dato un taglio così netto a tutto, immediatamente. Avrei continuato per capire come gestire le cose al meglio. Mi auguro che abbiano avuto dei buoni motivi”.

Andreazzoli?

“Una bravissima persona e grande professionista, un uomo silenzioso ma sempre molto presente. Lo ricordo nella gestione Spalletti, è stato determinante nell’organizzazione e nei risultati. Mi auguro e sono convinta che possa lavorare al meglio. Ha una responsabilità enorme in questo momento, quella di continuare in un momento di grande crisi e confusione”.

Il momento di De Rossi?

“Daniele ha un carattere molto forte ed è un ragazzo sensibile, non me lo riesco a spiegare perché non ho contatti con lui. Sicuramente per rendere al meglio deve sentirsi in un certo modo. Non dico che si deve sentire al centro del progetto, non uso questi termini. Credo che la gestione del singolo giocatore sia necessaria per fare una buona squadra. Probabilmente qualcosa è mancato nei suoi confronti e si è sentito demotivato. Ha anche lui le sue responsabilità, ma i giocatori vanno gestiti singolarmente perché hanno caratteri diversi e vanno coinvolti tutti. Ma non dico nulla di nuovo”.

Cos’è la proprietà della Roma oggi?

“Non la conosco, posso dire quello che è stato prima. La proprietà della Roma deve essere un punto di riferimento, nel bene o nel male, nei confronti di tifosi, che se la possono prendere o meno con una figura di riferimento e dei giocatori, che devono sentire la presenza di chi decide. Per me è fondamentale nella gestione di un gruppo, che consiste non solo dei giocatori ma anche dei dirigenti e dell’ambiente. La Roma si vive dal lunedi mattina alla domenica sera, va sentita, ci vuole passione per questo lavoro. Mi auguro che Pallotta la avrà quando verrà qui. Probabilmente ce l’ha ma è troppo lontano”.

La presenza della società significa quasi tutto?

“Si, il punto di riferimento nel mondo del calcio è necessario”.

Il ruolo della banca: la sorprende l’atteggiamento attuale? Durante la sua gestione l’atteggiamento era più rigoroso

“Non so quale sia l’atteggiamento della banca. Posso percepire la stessa impressione che ha avuto lei, ricordo che nell’ultimo periodo in particolare c’era stato tantissimo rigore da parte loro. Non conosco la presenza della banca nella gestione della Roma. Forse hanno mollato un pochino, ma non ne ho idea”.

Il progetto futuro della società. Si parla dello stadio: che tempi avrà per essere realizzato?

“Ritengo che la legge sugli stadi sia necessaria per il calcio italiano, bisogna adeguarsi al calcio europeo e internazionale. I tempi senza legge si allungano, mi auguro che siano brevi. Noi stavamo andando avanti, poi il processo di vendita ha interrotto e ci ha impedito di proseguire questo percorso. Ma senza legge le cose non sono così semplici”.

Tempi lunghi, non potrebbero stancarsi gli americani?

“Questo non lo so”.

Lei è stata criticata in passato anche per il rinnovo del contratto di Totti

“Sono stata eccessivamente criticata per questo rinnovo, perché sembrava una cosa fatta in famiglia. Non l’ho mai pensato, la Roma appartiene ai tifosi e quando abbiamo rinnovato il contratto ero convinta che non stessimo facendo un regalo a nessuno e fortunatamente il tempo mi ha dato ragione. Un prolungamento? Adesso gioca ancora meglio, perché no?”

Questa Roma in mano a Spalletti che gioco potrebbe sviluppare?

“Abbiamo vissuto belliissimi anni con lui, per il gioco espresso e per i risultati. Sicuramente Spalletti avrebbe fatto grandi cose. Farebbe, anzi. Sperarlo, da tifosa, non costa nulla…”

Ha sentito Totti in questi giorni?

“No. Mi basta vederlo in televisione. Il suo sentimento è quello di tutti i tifosi, come il mio”.

Essendo stato uno dei giocatori che ha seguito Zeman in tutto e per tutto, per Totti c’è più la delusione per aver perso Zeman o la speranza di raddrizzare la stagione?

“Francesco è una grande persona, il legame personale che ha con Zeman non si può cancellare con un esonero. Adesso prevale il dispiacere personale, ma da grande professionista e da innamorato della Roma qual è andrà avanti e ci metterà tutto se stesso”.

E’ vero che in Italia c’è poca pazienza. Guardate ora il Palermo. Difficile mantenere la coerenza?

“Credo non sia difficile mantenere la coerenza, ma accettare la pazienza dei tifosi. E’ comprensibile. A Roma si vive di Roma e ci si aspetta di vincere sempre, è comprensibile volere tutto e subito. Il problema sta a monte: chi ha delle responsabilità non deve perdere la testa. Parlo in senso generale”.

Cambiamenti della dirigenza?

“Io mi auguro che possano cambiare i sentimenti dei tifosi. Che possiamo gioire di più. Io sono sempre ottimista, vorrei vedere vincere la Roma, sinceramente”.

Sappiamo che non è semplice, lei oltre a essere una tifosa è un ex presidente e ha ancora problemi con parte della tifoseria…

“Posso dire che dimostrazioni di affetto le ho quotidianamente, che mi riempiono di gioia perché sono testimonianze vere e sincere”.

Fonte: Rai Sport

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