Nessuno lo conferma, ma l’eventualità di un sequestro giudiziario dello stadio Is Arenas di Quartu non viene per nulla scartata negli ambienti della Procura di Cagliari. Questo perchè oltre alla parte dell’inchiesta, condotta dal pm Enrico Lussu, che ha portato all’arresto del presidente del Cagliari Calcio, Massimo Cellino, del sindaco e dell’assessore di Quartu, Mauro Contini e Stefano Lilliu, c’è un altro filone d’indagine che punta dritto alla presunta violazione di norme ambientali.
Lo stadio, infatti, si trova in un’area a ridosso dello stagno di Molentargius, un’oasi naturalistica protetta e vincolata, e il sospetto degli investigatori è che la costruzione – realizzata con uno scheletro di tubi d’acciaio – sia tutt’altro che amovibile. Per capirne di più, il pubblico ministero ha già incaricato un proprio consulente di Sassari che a breve consegnerà la relazione: se dovessero essere contestate violazioni a norme ambientali e paesaggistiche, non potrà essere esclusa la strada del sequestro.
Per ora, però, la parte d’inchiesta che ha portato a due distinte ordinanze di custodia cautelare, firmate dal Gip Giampaolo Casula, è quella legata ai presunti falsi e all’ipotesi di tentato peculato: il primo in merito allo stato di avanzamento dei lavori spettanti al Comune di Quartu, il secondo per il tentativo di appropriazione di 748 mila euro di fondi comunali legati all’Accordo di Programma Serpeddì-Is Arenas. A fine novembre, sempre con le stesse contestazioni e sempre per il pericolo di inquinamento probatorio, erano scattate le manette per i dirigenti del Comune di Quartu, Pierpaolo Gessa (Lavori pubblici), Andrea Masala (Ambiente) e i domiciliari per Antonio Grussu, a capo della ditta Andreoni che ha realizzato i lavori esterni dello stadio. Ieri mattina in carcere sono finiti Cellino, il sindaco Mauro Contini e l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Lilliu. L’inchiesta del pm Lussu potrebbe ora incrociarsi con un altro fascicolo aperto in Procura dal sostituto Emanuele Secci, affidato al Gico della Guardia di Finanza. Quello sui terreni di Santa Caterina di Elmas, vicini all’aeroporto, e sul progetto della Karalis Arena, il primo tentativo di Cellino per dare un nuovo stadio al Cagliari dopo l’abbandono del Sant’Elia.
In questa inchiesta il presidente rossoblù risulta indagato per abuso d’ufficio in concorso col sindaco del centro alle porte del capoluogo sardo, Valter Piscedda, e – da solo – per tentata estorsione ai danni della Sogaer, la società di gestione dell’aeroporto. Per il momento non ci sono conferme, ma nelle ultime settimane si sarebbero tenuti ripetuti incontri tra i due magistrati, forestali e finanzieri e il capo della Procura, Mauro Mura. Uno degli effetti è già contenuto nell’ultima ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Casula, quella che ha portato in carcere il presidente del Cagliari. C’è un paragrafo che si intitola «I pregressi rapporti d’affari tra Cellino e Contini» che sposta l’attenzione sulla vicenda di Santa Caterina. Interrogato il 15 febbraio scorso dal pubblico ministero Emanuele Secci, il patron del Cagliari dice: «Il mio amico immobiliarista Mauro Contini mi fece sapere che nella località Santa Caterina di Elmas vi erano disponibili per l’acquisto di circa 30 ettari di terreno». Dichiarazioni raccolte nel corso della prima inchiesta, confluite ora nell’altra.
Fonte: Ansa