Da un lato la giustizia amministrativa del Consiglio di Stato, dall altra quella sportiva dell Alta Corte di giustizia istituita presso il Coni. Da questi due organi uscira la parola fine alla contesa tra Cagliari e Roma sulla partita che si sarebbe dovuta svolgere allo stadio Is Arenas lo scorso 23 settembre.
Il club sardo, dopo aver visto accolto il proprio ricorso dal Tar della Sardegna – che ha annullato il provvedimento del Prefetto sul rinvio della gara – attende di conoscere innanzitutto la presa di posizione dell Alta Corte che dovrebbe arrivare per meta marzo. L udienza infatti difficilmente non terra conto della sentenza del Tar in cui e stata invalidata la regolarita della procedura seguita dal Prefetto per arrivare al rinvio dell incontro.
Nelle motivazioni, inoltre, c e un passaggio chiave inserito dai magistrati del Tar in cui si sostiene come sia agevole affermare che sussiste una evidente connessione tra il provvedimento prefettizio di differimento della partita ed i successivi accadimenti che hanno determinato eventi lesivi per la societa Cagliari calcio, quali la sconfitta per 0-3 inflitta dalla giustizia sportiva . Insomma, secondo logica, venendo meno la legittimita del decreto prefettizio dovrebbe decadere anche il conseguente ko a tavolino. A decidere se ribaltare la sentenza della Corte di giustizia della Federcalcio sara pero l Alta Corte che a questo punto potrebbe anche pronunciarsi prima del Consiglio di Stato (il ricorso in difesa dell operato del Prefetto infatti deve essere ancora presentato dall Avvocatura di Stato). Nel caso in cui il Alta Corte o il Consiglio dovessero dare ragione al Cagliari, Cellino potra fare ricorso presso la Lega calcio e chiedere la cancellazione dello 0-3 a tavolino e il diritto a giocare l incontro con la Roma.
Fonte: Ansa