(G.Piacentini) – È una questione di chimica tra giocatori e allenatore. Con Andreazzoli si è creata, con Zeman no. Il giorno dopo la vittoria di Bergamo, la seconda consecutiva, l’attuale tecnico giallorosso spiega come in pochi giorni ha risollevato la Roma: «All’interno di un gruppo di lavoro — ha detto a Radio Anch’io Sport — deve scoccare la scintilla, deve nascere quella chimica senza la quale le cose non funzionano. Forse, nel caso di Zeman, è mancato qualche elemento».
Una delle chiavi del cambiamento può essere l’equilibrio: la Roma di Andreazzoli sembra avercelo, quella del boemo sicuramente non ne aveva: «Bisogna dire che con Zeman, in alcune gare, la squadra ha espresso un calcio meraviglioso e annichilito gli avversari. La ricerca dell’equilibrio nel calcio è una prerogativa alla quale non si può rinunciare, ma questo non significa non essere propositivi, la Roma continua a ragionare con la porta avversaria come primo obiettivo». Nelle ultime partite la formazione giallorossa sembra aver ritrovato il carattere e la voglia di lottare: «Avevo un’idea ben precisa di cosa non funzionasse. Ho messo mano ai problemi da risolvere che non riguardavano solo la squadra, ho chiesto aiuto e tutti mi stanno aiutando, compreso il pubblico su cui non avevo dubbi. A Bergamo abbiamo ottenuto un risultato importante in un ambiente non ideale, siamo abituati al fioretto ma abbiamo usato la spada».
Gli ultimi risultati stanno convincendo gli scettici e una sua conferma per il futuro non sembra più un miraggio: «Vivo tranquillamente questo momento. So qual è il mio ruolo e faccio quello che la società mi chiede. Loro prenderanno le decisioni, io accetterò senza problemi». Tra i suoi miracoli c’è il recupero di Stekelenburg: «È rinato, è stato importante sia contro la Juventus che contro l’Atalanta, sta dimostrando il suo reale valore. De Rossi? Con cuore e tecnica tornerà un campione».