(G. Piacentini) – Ha pagato Zeman, ma non andrebbero esonerati anche i dirigenti? La domanda nell’etere e ovunque si parli di Roma circola già da un bel po’ e i destinatari sono Franco Baldini e Walter Sabatini, da buona parte della piazza ritenuti colpevoli almeno quanto tecnico e squadra. Con loro la proprietà farà un bilancio al termine della stagione ed entrambi si sono detti pronti ad assumersi la responsabilità— Baldini lo avrebbe già fatto la notte scorsa, passata al telefono con James Pallotta per decidere il futuro del tecnico boemo — di quello che sarebbe il secondo fallimento consecutivo della loro gestione.
Nel frattempo, però, incassano la fiducia di Italo Zanzi, fresco a.d. e uomo di fiducia del presidente. «La proprietà—sono le sue parole pubblicate su Facebook —ha piena fiducia nei giocatori, nel management e nella strategia. Abbiamo affrontato una situazione difficile, ma l’abbiamo superata in maniera responsabile e strategica». Una pacca sulle spalle dei due dirigenti abili a pilotare la crisi. Zanzi promuove anche la scelta diAndreazzoli: «La decisione che abbiamo preso è basata sulla fiducia e sulla continuità. Aurelio Andreazzoli è un vero professionista del calcio e ha una lunga esperienza con la Roma. Conosce bene il valore dei nostri giocatori e gode del loro rispetto. Crediamo nel nostro team e continueremo ad impegnarci per conquistare ogni singolo punto per tutta la stagione».
Chi con l’attuale dirigenza ha avuto qualche attrito è Vincenzo Montella, ex che ha il dente avvelenato dalla scorsa estate, quando non si è concretizzato il suo ritorno sulla panchina romanista: «Mi è andata bene a non finire alla Roma? Non ci ho mai pensato. Non è difficile lavorare a Roma, è difficile farlo in una grande piazza. Anche quando ci sono giocatori di spessore, a partire dai centrali difensivi che sono tra i migliori del campionato. In ogni caso pure la Lazio si allena e gioca a Roma e quest’anno sta facendo un campionato straordinario».