(L.Valdiserri) – Il disastroso trend di risultati della Roma non poteva essere cambiato da Aurelio Andreazzoli in pochi giorni, però è stato proprio lui a dire alla vigilia della gara contro la Sampdoria: «Non chiederò tempo perché il tempo non c’è». Quello che manca è soprattutto il «tempo dell’analisi», perché i tifosi della Roma si sono divisi in zemaniani e anti-zemaniani, come fossero guelfi e ghibellini. Per i primi la sconfitta di Marassi è la prova definitiva della mancanza di disciplina, che il boemo aveva denunciato; per i secondi è la dimostrazione che sulle macerie lasciate dall’allenatore non si può costruire nulla. Meglio sarebbe cercare il buono e il cattivo nella prestazione, provando a trarne insegnamento per salvare il salvabile. Nel primo caso: 45 minuti in cui la Sampdoria non ha mai passato la metà campo. Nel secondo caso: una squadra molto «sabatiniana» nelle scelte, che è sembrata fortemente influenzata dal desiderio di dare un drastico taglio al passato (vedi Marquinho titolare e Florenzi in panchina). Ora c’è una sola via: pensare al presente, non al passato.