(G.Piacentini/L.Valdiserri) – Un saluto veloce alla squadra, pronta a scendere in campo per il primo allenamento del traghettatore Andreazzoli. Zdenek Zeman è passato da Trigoria, dopo l’esonero, e si è fermato a parlare—tra i giocatori— solo con Francesco Totti. Per dirsi quello che poteva essere e che purtroppo non è stato. Troppo forte il legame. Quello che ha fatto dire a Pjanic, senza malizia: «Qui c’è un titolare, che è il più bravo, e gli altri lottano per le altre dieci maglie». Zeman ha parlato, separatamente, prima con Franco Baldini e poi con Walter Sabatini. Più avanti si tratterà sull’anno di contratto che resta, cercando una transazioni che lo liberi per un’altra panchina nella prossima stagione. Prima di andarsene ha augurato in bocca al lupo ad Andreazzoli, anche se, nei mesi scorsi, non si era avvalso della sua collaborazione. All’inviata del programma «Undici » (Mediaset Premium) ha detto con un velo di tristezza: «I tifosi meritavano più soddisfazioni, non ci sono riuscito ed è questo il dispiacere più grande per me. Perché non è andata bene? Io ci credevo, ma nella Roma c’erano problemi… Rimpiango solo i risultati, per il resto ho provato a dare il massimo. Non mi sono sentito abbandonato, non credo che la squadra mi abbia giocato contro». All’uscita, un tifoso si è avvicinato e gli ha consegnato il suo abbonamento: «Mister, questo lo butti lei». Zeman ha risposto: «La Roma va avanti comunque ». Ma il tifoso ha insistito: «Io non ci vado più allo stadio… ». Il boemo si è arreso e ha preso la tessera: «Quando ti servirà, te la ridarò».