(L. Valdiserri) Bianconeri superati nel risultato e nel gioco. Il capitano segna il gol decisivo con un gran tiro da fuori area
ROMA – Tutto in una notte. La Roma ritorna alla vittoria in campionato che nel 2013 non aveva mai assaporato (6 gare, 2 pareggi e 4 sconfitte); batte la Juve nemica storica e riapre il campionato, facendo un favore al Napoli; timbra il successo che, in casa contro i bianconeri le mancava dal 2004, con il gol numero 224 di Francesco Totti, ora a una sola rete da Nordahl nella classifica marcatori di tutti i tempi; tiene imbattuta la sua porta come, in campionato, non succedeva dal 25 novembre 2012, a Pescara; gratifica Aurelio Andreazzoli, alla sua prima partita da capo allenatore all’Olimpico, e allontana il fantasma di Zdenek Zeman, ancora molto amato da parte della tifoseria, che nella gara di andata contro la Juve aveva perso 4-1 e visto le prime crepe che non si potevano riparare.
L’ESITO – Vittoria meritata, soprattutto nella ripresa, quando la Roma ha aggiunto un po’ di buon calcio al cuore e all’impegno messo nel primo tempo. Chissà se la Juve ha pagato di più le fatiche di Champions League o un pizzico di presunzione nell’affrontare un avversario che pareva ridotto ai minimi termini. Troppi i giocatori bianconeri che sono sembrati semplici comparse.
I RITOCCHI BIANCONERI – Eppure Conte aveva ritoccato solo per necessità la squadra che martedì ha ipotecato a Glasgow la qualificazione agli ottavi di Champions League: Pogba e Asamoah al posto degli squalificati Marchisio e Peluso. Più novità nella Roma, ancora con la difesa a tre (Piris al posto dell’infortunato Castan) e con Lamela e Totti dietro a Osvaldo unica punta. Le mosse di Andreazzoli hanno pagato tutte: sia quelle tattiche che quelle psicologiche. La squadra non può essere guarita, ma questa vittoria sarà la medicina migliore. La Juve aspetta la gara del Napoli, contro la Samp, e dovrà riflettere almeno su un particolare: se non si tira in porta è impossibile vincere.