A Marassi finisce 3-1. Gol di Estigarribia, Sansone, Lamela e Icardi. Osvaldo sbaglia un rigore.
La Roma di Andreazzoli cambia pelle rispetto a quella di Zeman, ma l’unica cosa che non cambia è il risultato: un’altra brutta sconfitta. Finisce 3-1 per la Sampdoria a Marassi. Il nuovo tecnico della Roma scopre le carte a meno di un’ora dal match. Roma con il 3-4-1-2, a trazione anteriore. Lamela e Marquinho sono gli esterni, Pjanic dietro la coppia d’attacco Osvaldo Totti. De Rossi si riprende le chiavi del centrocampo, affiancato da Bradley. Burdisso al centro della difesa con Marquinhos e Castan sui lati. In porta, e questa non è una sorpresa, torna Stekelenburg. Roma a trazione anteriore, ma con una difesa molto più bassa. Tanto pressing, e appena si perde palla tutti all’indietro, sottopalla, come diceva sempre Spalletti. È una buona Roma nel primo tempo, che parte subito forte. Solo Osvaldo, non al meglio, sembra un po’ estraneo al gioco. Totti prova ad accendere la partita con un colpo al volo dalla stessa posizione di quel gol entrato nella storia, proprio contro la Samp a Marassi, ma stavolta non colpisce bene. Ancora il capitano ci prova su punizione dal limite, Romero è bravo a deviare in angolo. La Roma fa la partita e in difesa rischia poco, ma anche la Sampdoria si chiude bene e davanti è difficile trovare spazi. La grande occasione arriva al 42′: Osvaldo finalmente si fa vedere e mette Pjanic davanti a Romero, il colpo a botta sicura è deviato da Gastaldello.
SECONDO TEMPO – Nel secondo tempo la Roma non cambia nulla, ma come le succedeva anche con Zeman, cala vistosamente dal punto di vista fisico. Al 60′ Lamela porta in vantaggio i giallorossi, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Dal possibile vantaggio che poteva lanciare la squadra di Andreazzoli, inizia la disfatta della Roma. Un errore banale di De Rossi a centrocampo fa partire il contropiede della Samp al 63′, con i giallorossi sbilanciatissimi. Estigarribia batte Stekelenburg con un diagonale preciso. La Roma ha un incredibile occasione per pareggiare: Osvaldo si procura un rigore, si prende il pallone e va a batterlo al posto di Totti. Una grande responsabilità: peccato che il suo tiro è un passaggio a Romero. Cala il buio sulla Roma, che dopo un minuto subisce il gol del 2-0. A tradire Andreazzoli stavolta è Stekelenburg, battuto sul suo palo da una punizione di Sansone non irresistibile. Nell’occasione la Roma perde anche Castan per infortunio. Lamela, il migliore in campo della Roma è l’ultimo ad arrendersi e al 75′, riapre il match. Nemmeno due minuti però, e Icardi lo richiude di testa su calcio d’angolo, sfruttando l’eccessiva libertà che gli lascia un De Rossi davvero deludente.
BRUTTA SCONFITTA – Comincia nel peggiore dei modi la Roma di Andreazzoli, tradito dagli uomini su cui contava di più per il riscatto: i tanto discussi De Rossi e Stekelenburg, che hanno ritrovato il posto da titolare ma non l’hanno accompagnato a una prestazione all’altezza, anzi. Osvaldo, messo in campo anche se non al meglio della condizione, ha sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare. Finale bruttissimo con Delio Rossi che mostra il dito medio a Burdisso e fa saltare i nervi a Totti. L’arbitro espelle il tecnico della Samp che nell’abbandonare il campo litiga ancora con il difensore argentino e chiede al pubblico di farsi sentire: un’altra mazzata per la Roma. La prima vittoria del 2013 in campionato ancora non arriva e siamo a metà febbraio. Ora l’alibi di Zeman non c’è più.
Fonte: Corrieredellosport.it