E’ una Roma che vince mettendo i campo gli uomini e non i moduli.
L’aveva detto Andreazzoli che non era intenzionato a legarsi a dogmi tattici ma che avrebbe puntato sui calciatori. Così è stato.
E sono stati proprio i giocatori che nella prima parte di stagione erano stati esclusi a prendere in mano i destini di una Roma orfana di Totti e De Rossi sotto la neve di Bergamo: Pjanic padrone del centrocampo, soprattutto nella prima frazione di gioco; Marquinho jolly offensivo; Stekelenburg, una sicurezza in mezzo ai pali. E poi Torosidis, tanta corsa e tanta sostanza.
Ma anche quelli che non hanno fatto benissimo, come Lamela e Osvaldo, hanno dimostrato di metterci tanta voglia: palla perse sì, ma anche il tentativo di andarle a recuperare, sempre.
Una Roma che va sotto, recupera e passa in vantaggio, viene raggiunta ma non molla e conquista tre punti fondamentali, soprattutto per il morale.
Si è visto al triplice fischio di De Marco quanto i giocatori ci tenessero a questa vittoria: Romagnoli ricopre di neve l’incolpevole Andreazzoli che dispensa sorrisi a tutti i suoi ragazzi e calciatori soddisfatti della buona prova.
Una squadra che rema nella stessa direzione, con la consapevolezza di poter ancora recuperare una stagione al limite del baratro.
Francesca Schito