(A. Pugliese) – «La cattiveria è un nostro difetto su cui stiamo lavorando. Ma stasera sarà una Roma più cattiva, è certo». Aurelio Andreazzoli cerca così di trasmettere voglia ed entusiasmo al gruppo, ad una squadra che finora ha difettato proprio sotto il profilo della «fame agonistica» che è alla base dei 21 punti di distacco con la Juve. «Ma la classifica non rispecchia i valori delle squadre. Affrontare i campioni d’Italia è un’occasione irripetibile per competere alla pari».
Per riuscirci, il tecnico ha provato a toccare i nervi scoperti: fiducia ed autostima. «Sono i nostri problemi come lo è il calo mentale tra primo e secondo tempo. Ma se a Genova avessimo raccolto quanto meritato sarebbe diverso. Osvaldo? Ha capito, ma uscire da Trigoria e ricevere calci e pugni alla macchina non va bene. Non è un bel biglietto da visita, io se fossi un giocatore forte non andrei alla Roma ma da un’altra parte». Bisogna rifletterci su, come bisogna riscoprire il famoso «dolore della sconfitta». «Qualcosa ho notato», chiude Andreazzoli. A stasera per la controprova.