(L. Calamai) – El Matador è di un altro pianeta. «Oggi vale Messi e Cristiano Ronaldo. Vince la partite da solo» osserva Pablito Rossi. Le magie di Cavani trascinano l’attacco del Napoli sul primo gradino del podio. Il campione uruguaiano ha conquistato tutti i bomber di ieri. «Come Van Basten gioca per se stesso e per la squadra» spiega Ciccio Graziani. «Mi ricorda Careca per l’abilità in fase realizzativa ma anche per il continuo movimento» assicura Bruno Giordano. Certo è che El Matador può spostare gli equilibri nella lotta scudetto. «Se continua su questi numeri — garantisce il suo ex compagno di squadra Cristiano Lucarelli — il Napoli può vincere lo scudetto. Mazzarri ha costruito intorno a Cavani un reparto offensivo micidiale. Hamsik è un trampolino di lancio formidabile, Pandev è molto abile tatticamente e Insigne è il dodicesimo uomo più forte del campionato. La grinta del Matador è contagiosa. E’ lui che trasmette la scossa giusta ai compagni lottando come una furia su ogni pallone». Un uomo solo al comando? No, una squadra. «Cavani è un mostro — osserva Mazzola — ma Hamsik è il genio che fa girare tutto il meccanismo dando qualità alla manovra e segnando gol importanti».
Creste rossonere Scendiamo di un gradino. Arrivano le «creste rossonere». Josè Altafini alza l’asticella al cielo. «El Shaarawy, Balotelli e Niang possono entrare nella storia come il GreNoLi, Maradona, Careca e Giordano o Sivori, Charles e Boniperti. Il futuro è tutto loro». La nostra squadra di bomber si dichiara innamorata di El Shaarawy. «Ha una testa da vecchio ed è un attaccante totale. Come il tanto pubblicizzato Neymar» osserva Pruzzo. Più o meno dello stesso tono è l’intervento di Pablito. «El Shaarawy mi ha fatto innamorare perché è uno che sa giocare al calcio. Balotelli cerchi di imitare il Faraone nei comportamenti. Se questi due talenti impareranno a sacrificarsi uno per l’altro tra qualche anno saranno la coppia più forte del mondo». «E come coppia entreranno nella storia del calcio italiano» afferma Aldo Serena. A Supermario, invece, si chiede un salto di qualità fuori dal campo. «Se riesce a fare solo calcio diventerà il nuovo Ibra» garantisce Pruzzo. «Giocare nella squadra del cuore può aiutare a maturarlo» spiega Altafini. «Deve imparare a fare la prima punta» dice Boninsegna. Comunque stiamo parlando di un numero uno. E Luciano Chiarugi, ex Cavallo Pazzo, invita a non dimenticarsi di Niang. «Attenti, è un ’94, tra qualche anno potrebbe essere più forte di Balotelli ed El Shaarawy». Infine Spillo Altobelli: «L’attacco rossonero può diventare un modello di riferimento in Europa. Creare uno stile di gioco. Un pò quello che ha inventato il Barcellona intorno a Messi».
Effetto Zeman La medaglia di bronzo è per la Roma. Nessuna sorpresa considerano che la squadra giallorossa ha una batteria d’attacco micidiale: Totti, Lamela, Osvaldo e Destro. «Questa Roma con la difesa della Juventus sarebbe in testa alla classifica con sette punti di vantaggio sulla seconda». Spillo osserva: «Se la Roma del dopo Zeman trova equilibrio nella fase difensiva può diventare la mina vagante del girone di ritorno».
Juve per Matri Ma torniamo alla lotta scudetto. Graziani ha un consiglio per Conte. «E’ l’ora di scongelare Matri. E’ lui il top player in attacco dei bianconeri. Conte gli deve dare fiducia». Roberto Boninsegna la pensa allo stesso modo. «Matri deve essere promosso titolare. Basta con una partita in campo e tre in panchina. La coppia giusta è Matri-Vucinic. Giovinco non fa la differenza. Gli allenatori devono avere il coraggio di ripensare certe scelte iniziali». Serena punta tutto su Vucinic. «La Juve non ha un Cavani ma ha i movimenti offensivi più incisivi. E Vucinic è decisivo per gli spazi che crea ai centrocampisti».
Serve Milito L’Inter e la voglia di Champions League. Il terzo posto è ancora a portata di mano ma serve Milito. Solo Milito. «Se Diego sta bene il tridente d’attacco nerazzurro non ha niente da invidiare a nessuno. Ma senza Milito manca il lato più importante. Palacio e Cassano perdono il punto di riferimento» osserva Mazzola. E Lucarelli aggiunge: «Cassano è la fantasia, Palacio ha il senso del gol ma Milito è tutto il resto. Garantisce profondità, presenza in area di rigore. E tante reti. Milito può essere la risposta al trio El Shaarawy, Balotelli e Niang. Anche perché nella fase decisiva del campionato l’esperienza di Diego può fare la differenza».
Jojo e Toni Fiorentina e Lazio, le altre grandi del campionato, raccolgono solo un punticino. Roberto Boninsegna lancia un appello a Jo-Jo. «Toni è una delle storie più intriganti del campionato. Luca è tornato a fare paura a tutti. Jovetic deve imparare a dialogare con Toni e a sfruttare i suoi movimenti. Se la coppia funziona la Fiorentina può segnare tanti gol». E l’ex Bruno Giordano rincuora la Lazio. «Peccato per l’infortunio di Klose. Lui è unico. Ma Floccari è un buon goleador e l’ultimo arrivato Saha può essere importante».