(F.Oddi) – Fine corsa: Cagliari. Più di una vita fa, Carlos Bianchi venne esonerato dopo aver perso con la squadra rossoblù, al suo posto Ezio Sella, uno dei nomi circolati in settimana, sia pure con un supervisore (Malesani, più di una vita fa toccò a Liedholm).
Poi solo tecnici che si sono dimessi, uno dei quali, Delneri, proprio dopo una brutta sconfitta contro i sardi. Per Zeman, la gara di ieri aveva il sapore di una fine corsa, che potrebbe non riguardare solo la sua avventura romana: è il tecnico più anziano della Serie A, era la sua grande occasione, l’ultima della carriera. A Pescara lo adorano, ma il presidente Sebastiani ha già fatto sapere che non è previsto un suo ritorno (resta da vedere se erano frasi di circostanza).
Tifoseria ammutolita Di certo da ieri Zeman ha contro anche buona parte della tifoseria giallorossa: precisamente dal primo minuto della ripresa, quando lo ha tradito proprio il suo uomo più discusso, Goicoechea. Fino all’assurdo errore del portiere consigliatogli dall’amico scomparso, Franco Mancini, buona parte dello stadio reagiva con potenti fischi ai cori contro il tecnico boemo, da quel momento i non contestatori sono diventati una presenza attonita e silente. Bombardati di fischi il portiere e Tachtsidis, la Curva non ha risparmiato neppure Osvaldo, che sull’1-4 ha cercato la soddisfazione personale, o Marquinho, che si è preso i fischi anche dopo il gol. Tra i pochi che hanno preso applausi Totti, il cui umore all’uscita non era dei migliori, e Florenzi, che quando ha abbandonato la zona mista sembrava proprio a pezzi. Zeman lo voleva a Pescara, se lo è ritrovato a Roma, gli ha dato tanto, a costo di scontrarsi con Pjanic.
Contestazione Fuori dallo stadio, quattrocento tifosi inferociti: era già capitato lo scorso anno, ad aprile, quando la Fiorentina vincendo 2-1 all’Olimpico concluse, di fatto, l’avventura di Luis Enrique, difeso a spada tratta da quella stessa società che in settimana è andata a dire in conferenza stampa che aveva pensato all’esonero di Zeman, prima di confermarlo, in attesa di capire, dall’impegno sul campo, se la squadra era ancora con lui. Quando la Fiorentina vinse all’Olimpico, nell’ambiente romano già si parlava del Pescara dei miracoli, e più di qualcuno invocava il ritorno del boemo. Quando, una volta tanto, la dirigenza sembrò assecondarne l’umore, la tifoseria rispose con un boom di abbonamenti, e dieci milioni di euro cash. Su cui sarà ben difficile fare affidamento nella prossima estate.