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GAZZETTA DELLO SPORT Lamela e la Juve “Sveglia Roma Vinciamo solo se ci crediamo”

Lamela

(C. Zucchelli) – La Juventus per lui significa solo brutti ricordi.Un’espulsione in Coppa Italia per un fallo di reazione su Chiellini, una squalifica di tre giornate in campionato con prova tv per uno sputo a Lichtsteiner, altre due partite assolutamente anonime: questo il bilancio di Erik Lamela contro la Juventus nel suo primo anno e mezzo in Italia. Alla vigilia della sfida contro i bianconeri di domani sera, mentre continuano ad essere forti le voci di un interesse del Manchester City nei suoi confronti (domenica a Genova Roberto Mancini non si è soltanto limitato ad assistere alla partita contro la Sampdoria, ma ha trascorso buona parte della mattinata in albergo con i dirigenti della Roma), l’argentino racconta il suo momento a Goal.com e sembra non pensare a un addio ai colori giallorossi: «Vorrei giocare nello stadio di proprietà della Roma. Sarebbe bello per noi ma soprattutto per i nostri tifosi e naturalmente questo porterebbe benefici all’intera Serie A».

IL FUTURO  Il nuovo impianto, almeno stando alle intenzioni di Pallotta e dei suoi manager, dovrebbe essere pronto per il 2016. Tra tre anni Lamela, che in questa stagione ha scoperto la concretezza sottoporta avendo già realizzato 11 gol, sarà ancora romanista? A Trigoria dicono che per meno di 25 milioni il ragazzo, che Sabatini ha definito e definisce ancora «l’investimento più importante della sua carriera», non si muoverà. Lui, che contro la Sampdoria è stato il migliore tra i giallorossi sotto gli occhi del c.t. dell’Argentina Sabella, sa di essere cresciuto ma, almeno a parole, resta con i piedi per terra. «Sono soddisfatto di quanto sto facendo. Devo continuare così e non fermarmi. Spero che arrivi un’altra convocazione in Nazionale, è il mio sogno».

TOTTI E MESSI  Nell’Argentina c’è Messi, a Trigoria invece c’è Totti. Due campioni che Lamela racconta così: «Leo mi piace molto. Ha meritato il Pallone d’oro perché è il migliore al mondo. È molto umile, sia in campo che fuori. Francesco? È un calciatore di classe mondiale ed è da gente come lui che impari a giocare bene a calcio. Ogni giorno cerco di apprendere qualcosa da lui». Da giocatori di qualità, a chi magari avrà piedi meno immacolati ma è comunque un punto fermo della squadra: Michael Bradley. Lamela gli riconosce un ruolo importante nello spogliatoio. «È importante per noi, ci dà sempre una grande spinta in campo. Giocatori come lui aiutano a caricare la squadra». La carica dello statunitense, magari, sarà uno degli elementi che domani sera contro la Juventus potrebbero fare la differenza in una squadra che in campionato, nel 2013, non ha ancora mai vinto. «Finora — ammette Lamela — non siamo stati in grado di esprimerci come vorremmo noi e come vorrebbero i nostri tifosi. Dobbiamo cominciare a vincere con più continuità e a credere davvero in quanto siamo forti. Solo così potremo raggiungere la Champions».

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