(M. Calabresi) – Certo che, da quel Roma-Sampdoria del 22 maggio 2011, ad Alessandro Florenzi ne sono successe di cose. Quella sera, con la Roma già sicura di andare a giocare l’Europa League l’anno dopo (senza sapere quello che avrebbe combinato solo tre mesi più tardi con lo Slovan Bratislava), Montella decise di dare la standing ovation a Totti e regalare qualche minuto a un ragazzino: mai nessuno, tantomeno quel ragazzino, si sarebbe immaginato che potesse diventare un intoccabile della prima squadra. Della Primavera lo era già, tanto da vincere lo scudetto da capitano qualche giorno dopo, ma tra grandi e piccini c’è un abisso, e lo sa bene anche Alessandro.
Da Zeman ad Aurelio Dopo l’exploit di Crotone, si è ritagliato pian piano un posto a centrocampo, la fiducia di compagni e allenatore e pure la maglia della Nazionale, con cui mercoledì in Olanda ha collezionato la seconda presenza. Ha segnato gol importanti (tutti di testa, tranne l’ultimo, a Bologna) e rinnovato il suo contratto, passando dall’essere il giocatore meno pagato della Serie A a un 21enne straprivilegiato rispetto alla media della sua età. Il tutto, con Zeman in panchina: ma ora che il boemo sulla panchina non c’è più? Come cambia la stagione di Florenzi? Detto che il centrocampista di Vitinia è stato uno dei più dispiaciuti dell’addio di Zeman (in campo, anche contro il Cagliari, è stato uno dei pochissimi a non risparmiarsi), da domani inizia una nuova vita. Che è subito a un bivio: quello che riguarda il ruolo da ricoprire a Marassi.
Dove lo metti? L’infortunio di Osvaldo (che dopo l’allarme di ieri verrà valutato meglio stamattina), potrebbe aver sbarrato una delle due strade, quella dell’attacco a due punte. A sua volta da dividere in due: o il 4-3-1-2, che Andreazzoli ha spiegato ai giocatori nella riunione in sala video, o il 3-5-2, abbozzato in campo e che in un prossimo futuro potrebbe rappresentare il segno distintivo dell’era andreazzoliana. Non ce la facesse l’italoargentino, e con Totti centravanti, nel 4-2-3-1 che sceglierebbe il tecnico, probabile che il ruolo che spetterà a Florenzi sia quello di «incursore» coniato da Spalletti per Perrotta. Tutto, dunque, meno che regista, ruolo che Florenzi ha ricoperto quando era ancora un ragazzino. Oggi è sul punto di andare via di casa e iniziare la convivenza con la fidanzata Ilenia. È diventato un «ometto», Alessandro, e non solo in quello.