(M. Cecchini) – C’è chi lo mormora, chi scuote la testa scaramantico, chi sfida la sorte. L’impressione forte, però è che la Roma, adesso, alla rimonta ci crede davvero. Il primo a farlo capire è un protagonista come Miralem Pjanic che, oltre al gol, sembra rinato dopo la curaAndreazzoli, un po’ come Marquinho, che con Zeman è stato ad un passo dal trasferimento al Gremio. «Sono tre punti pesantissimi come quelli contro la Juve — dice il bosniaco —. Contro l’Atalanta volevamo confermarci. Credo che i tre punti siano meritati. Senza questo campo difficilissimo, coperto di neve, avremmo giocato anche meglio, ma ci abbiamo messo grande spirito, grande voglia e questo ha fatto la differenza. I moduli? L’allenatore vede le cose sul campo e prepariamo bene le partite in settimana: è lui che decide e finora ha sempre trovato il sistema giusto. Stavolta abbiamo fatto gol non appena abbiamo cambiato modulo, senza contare poi che la squadra è unita. Dobbiamo continuare così e riprendere gli altri lì davanti, è il nostro obiettivo. Certo, siamo ancora lontani dal terzo posto e tanti lottano per lo stesso traguardo, ma mancano ancora tante partite alla fine del campionato. Continuando con questa voglia e con questo gioco che stiamo facendo adesso, possiamo arrivare molto lontano. Di sicuro c’è che vogliamo riprendere chi in questo momento ci precede».
Marquinhos e la neve Passa Marquinhos e racconta un’emozione doppia: «Era la seconda volta in vita mia che vedevo la neve e la prima che ci giocavo sopra. È andata bene: volevamo continuare a vincere e ce l’abbiamo fatta. Siamo un gruppo molto unito, una squadra bellissima, con tanti giocatori di qualità. Se ci mettiamo in testa di vincere, di lavorare sempre, i risultati arriveranno di sicuro. La difesa a tre? Mi trovo bene. Per me è una novità, però con l’allenamento e parlando con i compagni miglioro. Ogni allenatore ha il suo pensiero e la sua personalità, non è cambiato niente per me, anche con Zeman volevo allenarmi e dare il meglio, è cambiata solo la formazione. La voglia di vincere no: ora dobbiamo battere anche il Genoa».