(M. Cecchini) – La sua squadra forse non vincerà il campionato, ma di sicuro Simone Perrotta ha vinto le elezioni, visto che ieri ha dichiarato il suo appoggio a Beppe Grillo. «Mi ha aperto gli occhi su tante cose, rappresenta una ventata di aria fresca in un ambiente chiuso. E come me la pensano molti altri calciatori che lo hanno votato aderendo al disagio della gente comune. Quattro anni fa sono andato a vederlo e mi è piaciuto quello che diceva. Erano tutti principi giusti, come non pensare che serviva una svolta? Devo dire che prima di allora non ero né di destra né di sinistra, semplicemente sul piano politico non ero. E anche il suo movimento non mi sembra possa essere catalogato da una parte o dall’altra.
Diciamo che Grillo è un po’ me, bravo a gettarsi negli spazi lasciati dagli altri, un po’ Totti che quegli spazi li trova con grande fantasia. Ho letto il programma e condivido l’adeguamento delle retribuzioni dei politici a quelle degli altri Paesi europei, come l’adeguamento delle bollette di luce e gas. E poi il blocco di opere pubbliche come il Ponte sullo Stretto e la Tav, che in un momento così non servono. Meglio preoccuparsi dei bisogni minimi della popolazione. Perche non si sta davvero bene se non stanno bene tutti».