(A.Pugliese) – Va bene, il video non è proprio quello e contro Neymar su Youtube Ivan Piris fa più brutta figura che bella. Ma alzi la mano chi rischia di non farla, contro quel fenomeno del brasiliano. E poi erano altri tempi, più di un anno fa, quando Piris era in forza al San Paolo e per sua stessa ammissione «in Brasile ho allenato tanto l’attacco, qui in Italia sto mettendo a posto anche la fase difensiva». A dire il vero, lo scetticismo intorno a Ivan è ancora forte, a causa probabilmente di quell’inizio di stagione a tratti tragico. Ma se si vuole essere altrettanto onesti, va detto che nella vittoria di sabato sera contro la Juventus, una delle sorprese più belle è stata proprio la sua affidabilità in un ruolo che metteva paura: centrale destro nella difesa a tre, lui che finora aveva palesato limiti anche nel gioco aereo. Ed invece Piris è piaciuto, ha tenuto il campo ed ha giocato una delle sue migliori gare da quando è in Italia. Non a livello della semifinale d’andata di Coppa Italia con l’Inter («È stata la mia migliore partita in assoluto da quando sono a Roma», disse subito dopo il fischio finale), quando regalò due assist e una prestazione d’autore.
OBIETTIVO Finora, dunque, l’avevamo visto solo come esterno destro di difesa, ruolo dove aveva convinto a tratti. A dire il vero, forse anche di meno. Ma se c’è una qualità che bisogna riconoscere a «soldatino» Piris è che non si è mai fatto condizionare dall’ambiente e dalle tante critiche piovutegli addosso nei mesi scorsi. Tra meno di un mese (il dieci marzo) compirà 24 anni e nella sua casa di Casal Palocco festeggerà con la famiglia (la compagna Maria e il figlio Kevin) e alcuni degli amici più stretti (tra questi il suo agente Giuseppe Addamiano e i giallorossi Burdisso, Nico Lopez, Lamela e Balzaretti, con cui in ritiro ha diviso la camera). L’obiettivo? Cercare di trovare presto la conferma per il prossimo anno, con la Roma che ha un diritto di opzione per l’acquisto dal Deportivo Maldonado (club uruguaiano controllato da un fondo) a 4 milioni di euro.
METAMORFOSI Quando Castan si è fatto male a Genova, in molti hanno pensato che per la Roma fosse la fine dell’esperienza della difesa a tre. Ed invece Andreazzoli dal cilindro ha tirato fuori proprio Piris e dopo la prestazione di sabato, c’è da scommetterci su che la cosa andrà avanti ancora. E con essa, addio anche alla presunta rivalità con Torosidis («L’ex giocatore dell’Olympiacos potrà essere solamente uno stimolo in più per Ivan», aveva detto qualche giorno fa Addamiano). Per Piris, ora, c’è una nuova vita, quella di centrale nella difesa a tre. E chissà che non sia una svolta nuova per un futuro diverso da quello che sembrava già scritto fino ad un mese fa…