(R. Palombo) – Doloroso e inevitabile. Zeman che viene accompagnato alla porta del grande calcio è qualcosa di definitivo che non può non dispiacere.Molto amato e anche molto odiato, ha di sicuro rappresentato un pezzo di storia dei nostri campionati. Il gioco, tanti anni fa così avveniristico e fuori dai canoni tradizionali da far nascere la favola di Zemanlandia, e le parole, così rare, mai banali e spesso coraggiose al punto da catapultarlo al centro di storie forse addirittura più grandi di lui. Tutto questo è stato Zeman, capace anche a 65 anni di rinfrescare il suo mito, col piccolo miracolo della promozione in Serie A del Pescara. Lì si deve essere determinato il Grande Equivoco. Il Pescara, in una serie B assai modesta, aveva certo divertito, complice Zeman col suo calcio sempre uguale a se stesso,ma nel frattempo lo stesso calcio si era evoluto[…]
Anche le parole, nel frattempo, avevano fatto i conti col passare del tempo, e quel che una volta era buono per creare stupore e scompiglio costruttivi oggi, molto semplicemente, non lo era più. A un certo punto, difficile dire esattamente quando,Zeman è diventato prigioniero del proprio stesso personaggio. […]
Alla Roma se ne sono accorti quasi subito, che quel signore diventato improvvisamente troppo «antico» non avrebbe potuto funzionare, mail mito di Zeman in una Roma più propensa a vivere di ricordi che non a scommettere sul proprio futuro (e su Montella) era ancora intatto, tredici anni dopo la sua ultima volta, e nessuno come lui poteva determinare una corsa all’abbonamento così capace di ingrassare le casse societarie.Matrimonio d’interesse ma non d’amore che prima o poi avrebbe portato a questo epilogo. Inevitabile, per l’appunto.
Nove sconfitte in 22 partite disputate, la ventitreesima è stata vinta a tavolino, 42 reti subite da una squadra che, rispetto a tutte le altre grandi, aveva lo straordinario vantaggio di non disputare le coppe europee. E poi, una stagione dove l’intramontabile Totti, una sola partita saltata, sta dando il meglio di se stesso. E ancora, una rosa di giocatori dove il cocktail tra giovani talenti e mezze (o intere) bufale è comunque intrigante, e 70 milioni di euro spesi in due anni vorranno pure dire qualcosa[…]
Zeman il diverso finisce certo col pagare anche colpe non sue, ma basta un solo nome, Goicoechea, per inchiodarlo alle proprie responsabilità. Ora per il boemo si schiudono mattinate e pomeriggi all’insegna del golf, lo sport più individuale che c’è, da tempo, e non è un caso, divenuto la disciplina più amata e praticata. Per la Roma, per tutte le Roma, quella degli americani, dei dirigenti italiani, della banca e della gente, è il momento del silenzio. E, se è possibile, dopo tanto stupire, della normalità[…]