Ha finalmente un nome l’ex giocatore di serie A vicino allo sceicco giordano Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi si tratterebbe dell’ex attaccante della juventus di Marcello Lippi Michele Padovano. Ma chi è? Scopriamolo insieme:
CHI E’ MICHELE PADOVANO
Dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante, nasce a Torino il 28 agosto del 1966 ed inizia la sua carriera professionistica in Serie C2 con l’Asti nella stagione 1985-1986. Nell’ottobre del 1986 si trasferisce a Cosenza per quattro anni ed ottiene una promozione dalla Serie C1 alla Serie B, sfiorando la stagione successiva anche la massima serie. Nel 1990 fa il suo esordio in Serie A con il Pisa mettendo a segno 11 reti in 30 partite; in seguito continuò a giocare nella massima serie calcistica italiana vestendo le maglie di Napoli, Genoa e Reggiana. Nel ’95 viene acquistato dalla Juventus allenata da Marcello Lippi, per 7 miliardi di lire. Con i bianconeri vince uno scudetto, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Italiana e una Supercoppa Europea. Appende gli scarpini al chiodo nel 2001 dopo aver vestito le maglie di Crystal Palace, Metz e Como.
CARRIERA DA DIRIGENTE
Padovano è rimasto a lavorare nel mondo del calcio. La prima esperienza manageriale fu quella nella Reggiana nel 2002. Nel 2005 ricopre il ruolo di direttore sportivo nel Torino e dopo la cessione della società a Urbano Cairo, nel 2006 si trasferisce ad Alessandria. Nel 2010 torna a lavorare nel mondo del calcio venendo assunto come consulente di mercato dalla Pro Patria, ma il 15 giugno 2010 rassegna le dimissioni.
VICENDE GIUDIZIARIE
Il 10 maggio 2006 viene arrestato nell’ambito di una inchiesta della Procura di Torino su un traffico di hashish, accusato di avere un ruolo nell’organizzazione a delinquere che spacciava la droga giunta dal Marocco attraverso la Spagna. L’indagine porta al sequestro di 23 quintali di stupefacenti e all’arresto di 33 persone. Insieme a lui furono inizialmente coinvolti anche i due ex calciatori Nicola Caricola e Gianluca Vialli. Il 28 ottobre 2011 il PM Antonio Rinaudo chiede che Michele Padovano venga condannato a 24 anni di carcere. Il 12 dicembre seguente il tribunale lo ha condannato alla pena di otto anni e otto mesi di reclusione.
IL CASO BERGAMINI
Il padre di Bergamini dichiarò nel 2001: “Donato mi aveva confidato che Padovano fumava spinelli… Mi aveva raccontato che Padovano a Cosenza era stato fermato dalla polizia per faccende di droga – non mi ricordo se arrestato o solo fermato – e lo avevano rilasciato perché era intervenuta la dirigenza della società, che era riuscita anche a non far finire la faccenda sui giornali… Sono convinto che Padovano sa tante cose che potrebbero essere collegate alla morte di Donato, ma non le ha volute dire, probabilmente per paura”.
LE ACCUSE
La questione Michele Padovano, fu aggravata dalle parole dal padre di Mark Iuliano, ex difensore bianconero e, ai tempi, compagno di squadra di Padovano nella Juventus. Alfredo Iuliano, accusò l’ex giocatore di essere stato pusher dello spogliatoio e di aver rifornito, fra gli altri, anche suo figlio Mark, oltre a Gianluca Vialli e Bachini. Alfredo Iuliano, lo definì inoltre come un “cancro da espiare” poiché ha rovinato decine e decine di calciatori, attribuendo le colpe principalmente al suo passato difficile, connesso all’essere cresciuto in orfanotrofio e ad aver frequentato fin da piccolo “ambienti difficili”, portando, poi, anche nel mondo calcio le sue cattive abitudini.
LE DICHIARAZIONI
Il giorno dopo la condanna a 8 anni e 8 mesi per la partecipazione ad un’associazione finalizzata al traffico di hashish, furono queste le sue dichiarazioni in una intervista a La Stampa (clicca per leggere l’intervista): “Per miei vecchi amici del calcio è un po’ come se io avessi la lebbra. Ma, anche se certe cose ti logorano dentro, non mollo, per la mia famiglia e per me stesso”.
L’ULTIMA APPARIZIONE
L’ex attaccante bianconero il 16 Febbraio si trovava allo Stadio Olimpico in occasione della gara tra Roma e Juventus. Padovano non occupava la porzione di Tribuna Autorità concessa alla Juventus ma si trovava nella porzione di tribuna in “quota” As Roma.
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