(V. Clari) Il Cagliari passa all’Olimpico dominando una gara segnata da un incredibile autogol del portiere. La squadra di Zeman si scioglie sotto i colpi di Sau e compagni. Capolinea per il boemo?
La folle due-giorni di Maarten Stekelenburg fa registrare un nuovo incredibile episodio. Il portiere olandese ieri era sul volo per Londra: doveva firmare per il Fulham, è tornato indietro. Stasera va in panchina, e probabilmente si riguadagna il posto da titolare, semplicemente assistendo all’harakiri di Mauro Daniel Goicoechea, l’uruguaiano che gli ha preso il posto. Minuto 1 della ripresa: cross innocuo ad uscire di Avelar, “Goico” in solitudine prova una presa e se la spedisce nella sua porta. Un incredibile autogol che potrebbe segnare non solo le sorti del portiere, ma anche quella di Zeman. Sia perché il boemo si è esposto sul portiere sudamericano, sia perché l’errore apre la strada al crollo della Roma. Da lì in poi i giallorossi spariscono dal campo: finirà 4-2 per il Cagliari con gol del 3-1 di Sau di testa, e del 4-1 di Pisano in solitudine in area, dopo una traversa piena colpita dallo stesso Sau. Zeman è pietrificato in panchina, la squadra quasi in campo. Reagisce solo con qualche giocata di Lamela, e qualche tiro “di nervi” di Totti, nel finale il gol di Marquinho. Il pubblico se la prende con tutti, da domani parte il processo al tecnico.
PRIMA DEL PATATRAC— Zeman aveva scelto Dodò a sinistra (scelta che si dimostrerà infausta), dove manca Balzaretti, Pulga e Lopez disegnano un Cagliari che nei primi minuti punta proprio la fascia sinistra della difesa, trovandola più volte scoperta. Sulla prima Ibarbo crossa ma non trova nessuno, sulla seconda Sau costringe Marquinos a uscire e piazza il cross in mezzo, dove Nainggolan in discreta solitudine può piazzare il patto vincente per l’1-0. Sono passati solo 3 minuti, e il Cagliari è già avanti. La Roma soffre in mezzo e apre le solite praterie con una difesa alta: dopo 22′ sau potrebbe fare 2-0, ma sbaglia il diagonale. Poi, e siamo al 35′, sbaglia la barriera del Cagliari sulla punizione di Totti. Si sposta, lasciando scoperto l’angolino sul primo palo. Il capitano giallorosso lo trova per il gol numero 223 in Serie A. Tiro potente, a cui un Agazzi non perfetto non riesce ad opporsi. La squadra di Zeman pare rimettere in carreggiata la partita. Pare, perché poi arriva il patatrac di Goicoechea. A cui segue l’affondamento dell’intera Roma.
SAU KILLER DEL BOEMO — Mattatore della gara è Sau, uno che Zeman ha allenato e valorizzato: il “folletto”, con Ibarbo, è il più bravo a sfruttare errori e debolezze della difesa. La coppia Pulga-Lopez schiera una formazione coraggiosa (tridente), ma ordinata, con Ibarbo che rientra fino alla difesa, con i centrocampisti che hanno pieno possesso del gioco. Il Cagliari trova tre punti importanti, importantissimi.
CRISI NERA — I meriti del Cagliari, comunque presenti, scompaiono di fronte ai demeriti della Roma, alla terza sconfitta casalinga in A (dopo una serie di 4 vittorie e un pareggio): squadra che gira a vuoto, centrocampisti che non “coprono” mai la palla sui lanci, difesa che sale con una ingiustificata fiducia nel fuorigicco. Dodò non copre mai e sbaglia quando attacca, Osvaldo si vede pochissimo, nella ripresa entrano de Rossi e Marquinho, ma non cambia granché. Totti si agita e ci prova da solo, ma non basta. Attenuanti? Le molte assenze, e due sospetti rigori non fischiati (uno su Tachtsidis sull’1-1, uno su Totti). Basteranno per giustificare la figuraccia, condita da un mare di fischi? Basteranno per tenere “chiuso” ogni discorso su Zeman?