Un missile al 13′ della ripresa regala la prima vittoria in campionato del 2013 e in A ad Andreazzoli. I bianconeri partono bene ma poi pagano le fatiche di Champions. Capolista a +5, ma domani la squadra di Mazzarri può tornare in corsa.
La Juventus più bella della stagione resta a Glasgow e lascia le sue energie mentali di fronte alla Roma più rocciosa e determinata dell’anno. La banda di Conte così si ferma, proprio come accade col Milan dopo la vittoria sul Chelsea. Ma stasera c’era poco da fare di fronte alla voglia di rivalsa infinita e formidabile della Roma, guidata da un Totti al bacio e andato a segno per la 224ª volta in serie A: Nordahl ora è solo un gradino più su. Una perla, anzi un vero missile quello del capitano:da 23 metri una botta che va a 116 all’ora e supera Buffon (decimo gol del capitano giallorosso al portiere bianconero in carriera). Andreazzoli, al primo successo su questa panchina, come questo è il primo successo in campionato del 2013 della Roma, ha fatto uscire il capitano all’88’, per un tributo dall’Olimpico grato.
BRIVIDI — Una bolgia. Di amore, però, dalla Curva Sud alla Roma, che va a riscaldarsi proprio lì sotto, nei primi 5 minuti, in un momento da brividi col boato dei tifosi. Andreazzoli schiera Osvaldo con Lamela e Totti nel 3-4-2-1 con Piris nel tridente difensivo. Osvaldo fischiato. Ma il dazio era prevedibile. Non previsti i fischi per Andreazzoli. La Juve è quella attesa, con Pogba e Asamoah e la coppia Matri-Vucinic confermata da Conte. Osvaldo incassa il primo applauso all’8’, quando si libera al tiro, che Buffon blocca.
BLOCCATI — Pirlo saggia il tridente difensivo giallorosso tagliando più volte per Vucinic che si infila senza successo. Totti e Lamela raddoppiano così sistematicamente sul regista bianconero e il capitano paga col giallo un’entrataccia: per lui e De Rossi, diffidati e ammoniti, in arrivo la squalifica. Osvaldo dà profondità a una squadra che gioca sui nervi e funziona in fase di pressing, meno in fase di conclusione, con troppa precipitazione. La Juve ragiona di più, ma gli errori sono tanti e il match è bloccato a centrocampo, dove Pjanic e De Rossi da una parte e Vidal e Pogba dall’altra vivono una serata di superlavoro. Così il pericolo maggiore arriva al 18’ su punizione di Pirlo, che la piazza all’angolo basso a sinistra. Stekelenburg in tuffo devia.