(U. Trani) – Non è certo tempo da sceicchi, ma la Roma pensa a se stessa e non sbanda sulla neve: pratica e compatta, torna da Bergamo con tre punti preziosi. Pur restando ottava in classifica, con Andreazzoli in panchina sembra migliorata improvvisamente nella convinzione e nella personalità. Sa che cosa vuole e come ottenerlo. Il successo contro l’Atalanta, 3 a 2, su un terreno che non metteva a proprio agio nessuno degli interpreti giallorossi, è utile per la classifica e in assoluto per il futuro. A decidere il match è Torosidis, primo gol con la nuova maglia e quattordicesimo marcatore stagionale del gruppo: il greco rende inutili i primi gol in serie A dell’attaccante croatoLivaja, 19 anni, arrivato qui a fine gennaio, in comproprietà dall’Inter.
IL NUOVO SPIRITO
La Roma vince per la prima volta in trasferta, in campionato, nel nuovo anno. Il digiuno esterno durava da due mesi e mezzo, dal 2 dicembre, successo in rimonta a Siena. Per conquistare questo di Bergamo, il secondo di fila dopo quello contro la Juve, Andreazzoli nella ripresa ha tolto tre giocatori offensivi per inserire tre centrocampisti. Sul 2 a 2 è passato al 3-5-2 con Perrotta al posto di Marquinho e, ottenuto il sorpasso decisivo, ha rinunciato a Pjanic, dentro Florenzi, e nel finale anche a Osvaldo, in campo Tachtsidis, con Perrotta spostato in attacco accanto a Lamela. Non c’è da vergognarsi, il risultato prima di tutto. E ha avuto ragione lui, perché la Roma non ha rischiato niente dopo la rete diTorosidis. Il sistema di gioco rimane il 3-4-2-1. Andreazzoli, senza De Rossi e Totti, evita di cambiare troppo. La novità è il rientro di Balzaretti che torna titolare a sinistra, con Marquinho che sale dietro a Osvaldo al posto del capitano. Nella posizione di De Rossi c’è Bradley, con Pjanic confermato in regia e protagonista anche sul terreno scivoloso. Il fondo è decente solo per una ventina di minuti perché, dopo la tregua per l’ora di pranzo, riprende a nevicare con insistenza proprio all’inizio del match. Il fraseggio palla a terra diventa complicato. Ci rimette la Roma, mentre l’Atalanta si adegua subito, con il suo 5-3-2, scegliendo i lancioni lunghi per Denis che ha sempre Livaja accanto a tenere impegnata la difesa giallorossa.
ERRORI E GOL
Ancora con il campo quasi perfetto, anche grazie alla rizollatura, l’Atalanta va in vantaggio. Bonaventura entra in area in solitudine, approfittando di una distrazione della linea arretrata della Roma, ma calcia largo di destro. La conclusione è sbagliata e soprattutto lenta, Livajaarriva in tempo per toccare a porta vuota sul palo scoperto per l’ 1 a 0 al nono. Andreazzoli alza i terzini per arrivare subito al pari. Balzaretti sbaglia spesso quando deve crossare, mentre va meglio a destra Torosidis. I giallorossi approfittano di un errore di Contini che appoggia corto a Biondini in uscita dall’area nerazzurra. Marquinho conquista palla e va al tiro di sinistro, accentrandosi da destra: 1 a 1 al dodicesimo. Pjanic ha sul destro la palla del sorpasso, su schema da corner, battuto da Torosidis: Carmona devia in angolo. Il bosniaco deve solo aspettare. Su punizione, fallo di Stendardo su Osvaldo e proteste dell’Atalanta, disegna al trentaquattresimo la palombella del 2 a 1. Prima di riprendere il gioco l’arbitro De Marco, ora che il terreno è completamente bianco, chiede il cambio del pallone: arancione e non più giallo. Al quarantaquattresimo il 2 a 2: lancio da destra di Carmona, Livaja ostacola Torosidis, danno procurato, e fa centro di sinistro.
LA SVOLTA NELLA RIPRESA
Durante l’intervallo viene aspirata la neve dal terreno di gioco. Ma i giocatori sembrano stanchi. I cambi di Andreazzoli aiutano la Roma che rimane in partita e vince per la terza volta contro l’Atalanta in questa stagione. Consigli a metà tempo fa una bella parata su Pjanic e un minuto dopo, al minuto ventisei, Torosidis, su lancio di Bradley, inventa il pallonetto da tre punti. Di testa vorrebbe servire Lamela sul secondo palo e invece realizza il 3 a 2 con l’arcobaleno che non ti aspetti. Colantuono passa al 3-4-3 che però non incide. Stekelenburg salva in volo su Stendardo e Perrotta fa cacciare Contini.