(R. Dimito) – Arriva il giorno del chiarimento. Oggi pomeriggio al consiglio della As Roma, senza però, che l’argomento figuri all’ordine del giorno, gli uomini di Unicredit dovrebbero incalzare James Pallotta sulla farsa dello sceicco Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi che, col passare dei giorni, diventa sempre più pittoresca. Se a questo si aggiunge una dichiarazione un pò azzardata del direttore generale del club (con delega alla parte sportiva) Franco Baldini sulla continuità aziendale della Roma, si può immaginare che il dibattito si annuncia caldo. Ma partiamo dall’ultimo atto della telenovela del presunto sceicco.
LA NUOVA FARSA DI QADDUMI Ieri Adel Aref al Qaddumi ha smentito l’estemporanea intervista rilasciata il giorno prima dal giornalista Gigi Moncalvo a Radio Manà Manà Sport nella quale, spacciandosi come suo portavoce, ha tranciato una serie di giudizi sul club, Pallotta, Unicredit. Fino ad affermare: «Sono pessimista sull’esito della trattativa, viene a mancare la volontà del venditore di cedere le sue quote». Tutto falso, non rispondente al suo pensiero, ha specificato ieri l’arabo: «Smentisco qualsiasi comunicazione fatta a mio nome. La persona che ha parlato non è il mio portavoce e non condivido nulla di quanto è stato detto». Parole alle quali si fa fatica a credere, visto che, interpellato a caldo, lo sceicco aveva riconosciuto ruolo e attendibilità del portavoce. Lo scetticismo che avvolge il suo piano per entrare nella As Roma SVC LLC e tramite quest’ultima, in Neep holding, la scatola a maggioranza Usa, nel cui capitale c’è Unicredit col 40%, cresce progressivamente. Di qui le domande che gli esponenti della banca potrebbero rivolgere a Pallotta, nel corso del board odierno, nonostante il presidente sarà collegato in video conferenza. In pratica la delegazione di piazza Cordusio guidata da Paolo Fiorentino e, c’è chi ritiene anche Pippo Marra, nella prima occasione istituzionale di confronto fra soci, chiederanno di conoscere la verità sul piano dello sceicco, che finora, ha trattato solo con Pallotta. E ad alimentare i dubbi ci sarebbero anche i tempi per formalizzare l’ingresso nella newco americana. In una risposta a Consob, As Roma LLC ha posto come termine ultimo per il versamento dei soldi (50 milioni) il 14 febbraio. Nei colloqui tra i legali, invece, gli americani avrebbero promesso l’arrivo del bonifico entro la fine di questa settimana. C’è quindi materia per insospettire sempre di più Unicredit che si era già imbattuto in Adnan al Qaddumi alla fine del 2010, durante la selezione delle offerte preliminari: dopo aver assunto informazioni, però, l’istituto aveva scartato la proposta. Ma il tema dell’allargamento dell’azionariato di Neep è sul tavolo visto, tra l’altro, che, in base ai patti parasociali sottoscritti fra gli americani e piazza Cordusio (punto 4.1), Unicredit può vendere una quota «che non ecceda il 75% della sua partecipazione»: quindi ha la facoltà di vendere il 30% scendendo al 10%.
LA FRASE DI BALDINI All’ordine del giorno del cda di oggi pomeriggio ci sono comunque tre punti salienti. A cominciare dalla cooptazione del nuovo amministratore delegato Italo Zanzi, assunto da Pallotta come dirigente, che prenderà le deleghe di Mark Pannes, destinato però a rimanere nel cda. Per far posto a Zanzi potrebbe dimettersi Andrea Gabrielle o, molto più facilmente, Tom DiBenedetto. In questo caso, quindi, l’ex presidente e soprattutto capo cordata degli investitori Usa, uscirebbe definitivamente di scena. Poi si discuterà della situazione finanziaria del club, un tema che Unicredit monitorizza da vicino. E in questo ambito si dovrebbe chiedere conto a Baldini della sua strana dichiarazione di ieri: «Sì, la continuità aziendale è garantita anche senza l’ingresso di altri investitori» riferita al possibile flop dell’ingresso dello sceicco. Infine ci sarà un aggiornamento sullo stato di avanzamento del progetto del nuovo stadio su un’area a Tor di Valle.