(M. Ferretti) – Salutato l’amico Zdenek Zeman, Francesco Totti domenica a Genova contro la Sampdoria ripartirà all’assalto di Gunnar Nordahl avendo al proprio fianco un altro amico fidato, Aurelio Andreazzoli. Al capitano della Roma, dopo il gol segnato al Cagliari, mancano soltanto due reti per agganciare il Pompiere svedese al secondo posto (225 gol) della classifica dei bomber all time di Serie A. Un traguardo ormai a portata di mano, due piccoli passi in avanti e l’obiettivo sarà centrato. Tanto è vero che i bookmakers hanno cominciato a fissare le quote per l’aggancio già a Marassi: sulla lavagna dell’irlandese Paddy Power, ad esempio, è piazzato a 8,50, mentre il sorpasso con una tripletta si gioca a 26,00.
IL RUOLO – C’è grande curiosità, aspettando la Samp, per capire in quale ruolo giocherà il capitano. Le ipotesi sono davvero molte, perché sono tanti i sistemi di gioco che potrebbe proporre Andreazzoli. Ecco perché si parla tanto del possibile ritorno di Francesco nella posizione di attaccante (più) puro rispetto alla parentesi zemaniana. Se, del resto, Andreazzoli dovesse optare per il 4-2-3-1, Totti potrebbe essere impiegato solo da centravanti, esattamente come accadeva con Luciano Spalletti (e Andreazzoli al suo fianco) qualche anno fa. Discorso diverso, invece, se A.A. dovesse puntare sul 3-5-2 oppure sul 4-3-1-2 («I moduli non contano: contano i giocatori», la tesi dell’allenatore della Roma): Totti, nel primo caso, sarebbe l’attaccante di appoggio alla prima punta; nel secondo, fungerebbe o da regista d’attacco, alle spalle di due punte, o da punta. L’allenamento di ieri non ha chiarito nulla, dato che l’addestramento tattico è stato minimo: se ne potrà sapere qualcosa in più già oggi, però, quando verrà svolto un lavoro più mirato alla preparazione della partita di domenica a Marassi. La presenza di Francesco, il Colosseo di Andreazzoli, appare comunque al di sopra di ogni sospetto.
LA TRADIZIONE -La Sampdoria è un nemico molto amico di Totti che in carriera ha già segnato 14 gol alla squadra blucerchiata, con quattro doppiette. Il primo il 16 maggio 1998 (Roma-Samp 2-0); l’ultimo il 26 settembre 2012 (Roma-Samp 1-1), cioè nella deludente gara d’andata di questo campionato. In più alla Sampdoria, e a Marassi, è legato uno dei ricordi più belli della sua carriera di goleador, cioè quella prodezza di sinistro su lancio di Cassetti che il 26 novembre del 2006 (Samp-Roma 2-4) fece scattare gli applausi anche del pubblico di casa. In assoluto uno dei più belli dei 223 gol che Totti ha segnato in campionato, celebrato nei giorni scorsi dall’inglese The Sun che ha inserito quella perla di Francesco nella top ten dei gol impossibili di sempre.
I NUMERI – Con la rete rifilata venerdì passato al Cagliari, Totti è salito a quota 8 (in 21 partite) nel campionato in corso, e questo significa che ha già pareggiato le reti firmate nella passata stagione con Luis Enrique. Passa il tempo, ma la classe di un campione infinito è ancora cristallina: Totti continua a segnare (in trasferta non lo fa da tre mesi, da Parma) e a far segnare. Andreazzoli, suo allenatore numero 16 (Zeman lo è stato due volte), ha con lui un rapporto particolare, ma non sarà questo a spingere Francesco a dare il massimo per la Roma. L’ha fatto con chiunque fosse in panchina e continuerà a farlo semplicemente per il bene della Roma. Lui da sempre non è soltanto il capitano della Roma, ma anche il capitano dei tifosi della Roma.
Roba da Totti, non da tutti.