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IL ROMANISTA Emozione Totti: “Non finisce qui”

Francesco Totti

(D. Giannini) – «Non finisce qui». Una promessa, quella più bella. Che poi è sempre stata una certezza. Perché i romanisti dubbi non ne hanno mai avuti. Lo sanno perfettamente che la storia infinita di Francesco Totti è ancora lontana dalla parola fine (e anche quando finirà non sarà mai veramente finita).

Ma, anche sapendolo, sentirlo direttamente da lui, fa sempre un certo effetto. Lo ha detto, il capitano, con orgoglio e commozione in un momento bellissimo di una mattinata splendente come solo Roma può regalare a febbraio. Di quelle che ci invidiano tutti. Pure quelli che vivono a Parigi o a Londra, che una luce così se la sognano. Luce su luce, abbagliante quella che brilla da 20 anni sui campi di tutto il mondo e che è la luce della Roma. Un sole che scalda il cuore dei romanisti. Tutti. Compresi quelli che Francesco Totti non lo hanno solo come icona ma che hanno la fortuna di viverlo tutti i giorni dal vivo, di incontarlo, di scambiarci una battuta. Di fronte al meraviglioso gol contro la Juve, la passione ha preso il sopravvento sull’aplomb, sull’autocontrollo e i dipendenti di Trigoria non hanno potuto fare a meno di dimostrare la loro riconoscenza per quanto fatto da Francesco.

Ore 10,45, pochi minuti prima del via dell’allenamento di ieri, Totti viene invitato da Maurizio Cenci ad uscire nel piazzale antistante la zona ristoro del Bernardini. Lo sguardo un po’ perplesso, di chi non sa a cosa sta andando incontro. Appena varcata la soglia scatta il primo applauso, fragoroso.Attorno a lui alcune decine delle persone che quotidianamente lavorano a Trigoria. Lui si guarda intorno, poi si gira ancora più stupito, perché al piano superiore ci sono tante altre persone, alcune con in mano un foglio con su scritto ”SEI UNICO”. Parte anche un coro per lui che si mette la mano sul petto, colpito nel profondo per tanto affetto. Qualche momento di esitazione, di imbarazzo come solo i grandi uomini sanno imbarazzarsi: «Me fate vergogna’. Mo che devo fa’ io? Grazie a tutti».

Poi, come chi riceve un regalo e sente il dovere di sdebitarsi (come se lui di doni non ne avesse già fatti 224): «Mo ne devo fa’ un altro, allora». Il 225esimo, come Nordahl, meglio di chiunque altro nella Serie A eccezion fatta per Silvio Piola che è una cinquantina di gol più in là. E che sono 50 gol…? Ancora commosso, Francesco prima spiega e poi promette: «In 20 anni a Trigoria questa è la cosa più bella che mi sia capitata. E… una cosa: non finisce qui. Ancora non finisce qui…». Un concetto ribadito in serata attraverso il suo sito internet, dove scrive: «Sono ancora molto emozionato per quello che è successo oggi a Trigoria, per l’accoglienza che ho ricevuto e la festa che hanno organizzato per me tutte le splendide persone che lavorano al nostro centro tecnico. Mi ha fatto capire una volta di più quanto sono stati contenti tutti coloro che amano la Roma per il gol che ho segnato contro la Juventus. E non finisce qui! Se fate così mi toccherà segnarne un altro come quello. E’ stata una delle più belle giornate che ho mai vissuto in 20 anni a Trigoria… Grazie a tutti, siete davvero unici».


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