(P.A.Coletti) – Quando segna lui la Roma non perde mai. L’attaccante talismano. Quando Alexis Ferrante ha segnato i giallorossi hanno vinto tre partite e pareggiate quattro. Si affida ai suoi gol AlbertoDe Rossi per portare in alto i suoi ragazzi.
E proprio l’astinenza dell’italo-argentino stava diventando un problema. Ferrante ha impiegato 83 giorni per ritrovare la via della rete in campionato. Il colpo di testa al 54’ di Roma-Catania del 23 febbraio ha interrotto un digiuno che durava dal 2 dicembre scorso (Roma-Palermo 1-1). Un gol liberatorio, scansato un macigno che pesava sulle spalle del giovane attaccante da ormai troppo tempo. A dire il vero Ferrante aveva ritrovato il gol già nel Torneo di Viareggio, nel 6-1 al Long Island di Ciccio Graziani. Ma è in campionato che i giallorossi hanno estremo bisogno dei gol del proprio capocannoniere, 7 reti in 17 presenze. Il gol è da sempre il suo pane quotidiano ed è anche il motivo principale che ha spinto Walter Sabatini a sborsare nel gennaio del 2012 ben 400 mila euro per prelevarlo dal Piacenza.
Ferrante è il così detto predestinato. Nasce a Buenos Aires da padre italiano e madre argentina inizia la carriera nelle giovanili dell’Argentinos Junior, lì dove aveva tirato i primi calci Diego Armando Maradona. A nove anni si trasferisce in Italia con tutta la famiglia per fare un provino con l’Inter, scartato si accasa al Sancolombano per poi approdare al Piacenza. In Emilia impressiona tutti tanto da convincere l’allenatore, Francesco Monaco, a farlo esordire tra i professionisti a soli 16 anni 2 mesi e 7 giorni. In Lega Pro gioca in tutto 11 partite dove impressiona tutti guadagnandosi la convocazione nella Nazionale Under 17. Mezza Serie A mette gli occhi su quel ragazzino che fa a spallate con i grandi. Il Piacenza, costretto da una grave crisi finanziaria, cede alla proposta dei giallorossi. A Trigoria viene subito messo a disposizione di Alberto De Rossi e viene accolto calorosamente anche dai grandi: Luis Enrique lo fa spesso allenare in prima squadra e Burdisso non esita a dargli il proprio numero di telefono per aiutarlo ad ambientarsi.
Da febbraio a giugno Ferrante gioca solo 5 partite in Primavera fra campionato, Coppa Italia e Viareggio, segnando un gol. Chiuso da Tallo e Leonardi l’italo-argentino viene spesso prestato agli Allievi di Tovalieri,dove gioca 7 partite mettendo a segno 4 reti. Nella stagione in corso Ferrante è chiamato a confermare tutto ciò che di buono si dice di lui. Le attese sono rispettate e parte subito col botto: vince la Supercoppa Primavera contro l’Inter e segna quattro gol nelle prime cinque partite di campionato. Punto fisso della Nazionale Under 18 con cui gioca sette partite e segna tre gol. Il 16 gennaio scorso arriva anche la soddisfazione della prima convocazione nella Roma dei grandi: Zeman lo chiama, assieme a Frediani, per l’ottavo di finale di coppa Italia contro la Fiorentina.
Ora che gli 83 giorni di digiuno sono alle spalle De Rossi si affida a lui per tentare la scalata al campionato. La Roma è a sei punti da Napoli e Catania, prime a pari merito nel Girone C. Per arrivare nelle prime due posizioni, che vogliono dire qualificazione diretta alle finali scudetto, i giallorossi si aggrappano all’attaccante talismano. Ora che ha ritrovato il gol, Ferrante non si vuole più fermare.