(D. Giannini) –Difesa a 3 o difesa a 4. E’ questo il grande dubbio alla vigilia della partita contro la Juventus. Quella che potrebbe far risorgere la Roma o affondare ancora di più il morale in casa giallorossa. Forse nella conferenza stampa di oggi (fissata per le ore 12.45) Andreazzoli lascerà capire qualcosa di più. O forse no. Più probabilmente si scoprirà l’assetto anti-Juve solo all’annuncio delle formazioni. La sensazione è che, nonostante l’assenza di Castan per l’infortunio al ginocchio rimediato contro la Samp, alla fine il modulo possa essere lo stesso di Marassi.
Un 3-4-1-2 con De Rossi arretrato al centro della difesa in un ruolo che già lo scorso anno ha dimostrato di poter ricoprire. Di più, lo fece egregiamente proprio contro la Juventus in quella partita in piena emergenza che la Roma rischiò di vincere. Un altro indizio in questa direzione viene dalle parole di Marquinhos che, uscendo da Trigoria dopo l’allenamento (fuori dai cancelli la contestazione di una ventina di tifosi) ai cronisti ha detto: «Difesa a tre? Mi trovo bene, per me è meglio». Un indizio, appunto, che non fa una prova. Tanto più che ci saranno da valutare le condizioni dello stesso De Rossi, che ieri ha abbandonato in anticipo la seduta per un lieve affaticamento al flessore sinistro. Niente di serio, come spiegato dalla società sul proprio sito internet, semplicemente un po’ di riposo precauzionale già precedentemente stabilito. Se sarà difesa a tre, toccherà dunque a Marquinhos, De Rossi e Burdisso fare muro davanti a Stekelenburg.
Incognite anche a centrocampo, dove è in dubbio Florenzi, che ieri non si è allenato a causa di uno stato febbrile. Le sue condizioni verranno valutate meglio oggi. In cabina di regia potrebbe a quel punto andarci Michael Bradley (a disposizione c’è anche Tachtsidis), con l’americano che ieri ha ricevuto anche i complimenti pubblici di Lamela che lo ha indicato come uno dei giocatori più importanti di questa Roma. Erik e Marquinho andrebbero sulle fasce come a Genova, Pjanic trequartista e Totti e Osvaldo davanti. Anche se va tenuto conto del fatto che la settimana di Pablo non è stata delle più felici dopo l’errore dal dischetto anche tenendo presente che ieri ha svolto solo lavoro differenziato e fisioterapia per una lieve riacutizzazione del dolore al ginocchio destro dovuto alla contusione rimediata la scorsa settimana. Niente che lo possa però tenere fuori dalla sfida più attesa. 3-4-1-2, dunque. Ipotesi valida. Non l’unica.
Il tecnico giallorosso potrebbe optare per uno spallettiano 4-2-3-1, ritrovando Piris e uno tra Balzaretti e Torosidis sugli esterni, De Rossi e Bradley davanti alla difesa, Lamela, Pjanic e Marquinho sulla trequarti e Totti unica punta. Forse se ne capirà di più dall’allenamento di rifinitura di oggi: tutti in campo alle 11 per limare gli ultimi dettagli. Poi non ci sarà più tempo, poi sarà Roma-Juve, la sfida delle sfide.