(M. Bianchini) – Il “proiettile” di Francesco Totti che sabato spedì Buffon in cerca di farfalle, ha fatto scattare la levetta di una lampadina, giunta provvidenziale a rischiarare il mondo della memoria. Fra i successi conquistati dalla Roma sul terreno dell’Atalanta, è tornata in mente una coincidenza di straordinaria singolarità, meritevole di essere rievocata. La consegniamo ai tifosi romanisti, come beneaugurante compagna di viaggio in terra lombarda, con la speranza di tornare nella Capitale recando in tasca un prezioso replay. La Roma di Eriksson, dopo il deludente esordio stagionale all’Olimpico contro il Como, il quale riuscì a strappare uno 0-0, la domenica successiva del 21 settembre 1985 era chiamata al pronto riscatto sul campo di Bergamo. L’attendeva una Atalanta digiuna di punti, arrabbiatissima come i propri tifosi i quali prepararono un’accoglienza tutt’altro che amichevole agli ospiti giallorossi.
Ne derivò una serie di zuffe clamorose che richiese l’intervento massiccio delle forze dell’ordine. In un clima assai vicino alla bolgia, la squadra romanista si preparava ad affrontare quella che si annunciava una autentica battaglia. La formazione di Eriksson mise in campo la sua classe superiore ma votata soprattutto ad una attesa sorniona, pronta a colpire nel momento giusto. Questo arrivò al 44’ e non se lo fece sfuggire Carletto Ancelotti con un colpo di “spingarda”, come letteralmente fu definito all’epoca, che fece impallidire il portiere Piotti e ammutolire i ribollenti spalti dello stadio bergamasco.[…]
Stessa azione, stessa distanza, stessa conclusione, stesso tutto. Se potesse soccorrerci una moviola immaginaria, si scoprirebbe una sorprendente versione in fotocopia delle due implacabili traiettorie, ricavata a quasi trent’anni di distanza. Però quella di Francesco, pur non togliendo nulla ad Ancelotti iscritto nell’albo dell’amore giallorosso, forse è stata più folgorante per ricchezza di significati. […]
Ai punti vincerebbe ancora il Capitano in una divertente tenzone conclusa con l’abbraccio dell’affetto reciproco. Fra romanisti, stonerebbero i paragoni se non fossero corredati del tono scherzoso in uso all’ombra del Colosseo. Abbiamo quindi raccontato l’episodio del lontano 1986 a puro titolo di curiosità. Tuttavia, per essere sinceri fino in fondo, non trascurando un pizzico di scaramanzia, necessario come il sale nelle vivande della passione calcistica. E proprio nel ricordo dell’antica vicenda riprodotta in fresca “fotocopia” da Totti, che domenica prossima i tifosi giallorossi confidano di rivedere in azione quella “spingarda” sollecitata, in assenza del Capitano, da un qualunque “scarpino” romanista. Gli ingredienti propiziatori ci sono tutti. […]