(G. Giubilo) – A illuminare la notte romana, il tracciante di Francesco Totti: incenerisce Buffon, rimanda battuta la Juventus, risolleva classifica e morale della Roma, che la sua vittoria la legittima con il dominio nel secondo tempo e le tante occasioni da gol. Ma stavolta ne basta uno.
Umiltà, determinazione, spirito di sacrificio, ma anche le mosse tattiche di Andreazzoli, la difesa a tre, l’innesto di un ottimo Torosidis, un sorprendente Piris, senza il minimo disagio nell’inedita posizione centrale. La classe dei Lamela, dei Pjanic, soprattutto di Osvaldo, che si merita alla grande il perdono che il tecnico gli ha accordato, De Rossi diga davanti alla difesa, Stek dà sicurezza. Nessuno ha lesinato energie, forse la Juve ha pagato le fatiche europee, ma la Roma è rinata e può guardare al futuro con serenità.
Buon ritmo per tutto il primo tempo, ma la grande attenzione reciproca nella fase difensiva limita le azioni veramente significative. Un’occasione per Osvaldo, che salta Buffon ma si defila troppo a sinistra, poi la splendida punizione di Pirlo, sulla quale si distende con bravura Stekelenburg per la deviazione in angolo. Poi il secondo tempo celebra la favola romanista.