(A. Austini) – La Roma ha trovato il suo elemento naturale. Affondata sotto l’acqua di Parma e nel derby, scomparsa nella nebbia di Verona, quando sembrava pronta a farsi sommergere dalla neve di Bergamo ha trovato invece la chiave per resistere alle avversità meteorologiche e scrollarsi di dosso i suoi complessi.
Riuscirci nel giorno in cui mancano Totti e De Rossi insieme dà il sapore di una piccola impresa. Alzi la mano chi ieri, quando ha visto il campo imbiancarsi sempre più, avrebbe scommesso sulla vittoria dei giallorossi, la seconda consecutiva dopo quella scacciacrisi della Juventus che riapre più di una speranza nella rincorsa all’Europa.
La Roma ha continuato a giocare calcio, non a hockey, si è ripresa dalla partenza fortissima dell’Atalanta finalizzata con il gol dell’ex interista Livaja, ha trovato il pareggio con la giocata di Marquinho e il primo sorpasso con la perla di quel fantastico giocatore che èPjanic: due oppositori di Zeman tornano protagonisti con Andreazzoli. Non può essere un caso, come non lo sono il bis di Livaja a punire le solite dormite difesinsive (ma c’era fallo) e la prestazione della squadra nel secondo tempo, quando la neve ha smesso di cadere ma il campo è diventato una lastra bianca.
La Roma ha fatto sua la partita, con merito e quel pizzico di fortuna sempre decisivo nei momenti chiave: il colpo di testa di Torosidis, l’uomo nuovo, si è trasformato da cross a pallonetto beffardo per Consigli. Non sarebbe finita lì se un altro «castigato» dal boemo non avesse fatto il suo dovere: la parata di Stekelenburg sul colpo di testa di Lucchini è un’altra bella fetta della vittoria. Le immagini poi. Sempre importanti e simboliche. I sorrisi spontanei, gli scherzi con la neve, gli abbracci di fine partita di tutti verso Andreazzoli, l’uomo che ha reso semplice tutto quello che fino a tre settimane fa era maledettamente complicato. Si può vincere senza tenere la difesa a centrocampo, abbassando i ritmi quando ce n’è bisogno e sostituendo, all’occorrenza, i piedi buoni (Marquinho, Pjanic e Osvaldo) con i polmoni e i centimetri (Perrotta, Florenzi e Tachtsidis).
I giallorossi tornano a vincere in trasferta in campionato dopo quasi tre mesi: non ci riuscivano dal 2 dicembre, Siena-Roma. Anche allora fu 2-3, dopo l’ingresso di Perrotta sul 2-2. Coincidenze interessanti. E molto più interessante, adesso, può diventare il campionato. Genoa e Parma in casa, in mezzo la trasferta di Udine, poi il Palermo dopo la sosta: ecco la marcia di avvicinamento al derby, possibile snodo decisivo della stagione. Sempre che sia l’ultimo.