Nuovo appuntamento con la rubrica firmata Gazzetta Giallorossa. Questa volta dedichiamo la nostra attenzione alle elucubrazioni più o meno indovinate da parte dei “nostri” dirigenti, spesso in difficoltà nel gestire le situazioni come la Roma sul campo. L’obiettivo è rivolto alle parole rilasciate dal Presidente James Pallotta nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale dell’As Roma:
“Anche se non abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti di recente, ho una grande fiducia nei nostri giocatori e nel nostro staff. Come ho già detto più volte, stiamo costruendo un organico societario ed una squadra che necessitano di tempo affinché possano diventare l’orgoglio di Roma. In questi periodi di transizione esistono sempre casi in cui, col senno di poi, si sarebbero potute fare scelte differenti, ma non intendo prendere decisioni di facciata solo per soddisfare i bisogni di qualcuno a breve termine“.
Allora la prima considerazione che verrebbe da fare è che in un momento così, più che chieder tempo bisognerebbe chiedere scusa a tutto il pubblico giallorosso, costretto da due anni a mandar giù dei pesanti “rospi”. Viene spontaneo chiedersi anche perchè non sia stato fatto nessun comunicato presidenziale dopo l’esonero di Zeman. Come mai ci si ricorda di fare il Presidente solo in questo momento? Forse perchè sono stati gli stessi dirigenti sotto attacco e chiedere un intervento?
I risultati sportivi ridicoli, abbinati ad una serie di figure barbine senza precedenti vicine nel tempo, hanno portato ad un distacco dalla squadra preoccupante soprattutto per chi intende valorizzare questo marchio. In altri tempi una situazione del genere sarebbe stata vissuta con un tumulto d’animo da parte dei tifosi, lontano parente dell’apatia riscontrata negli stessi nella triste attualità.
“Sono dispiaciuto poiché sono cosciente del fatto che tutti vorremmo raggiungere rapidamente i risultati sperati, ma credo che, dal momento in cui sono divenuto Presidente sette mesi fa, abbiamo fatto passi in avanti sotto molti aspetti per raggiungere quei risultati a lungo termine e quella grandezza a cui puntiamo per il bene della Roma”.
Passaggio poco chiaro quello sulla presidenza. Perchè parlare di 7 mesi? E il periodo firmato Thomas Di Benedetto appartiene ad un’altra gestione? La Roma è americana dall’Agosto 2011 o da fine Agosto 2012 con l’insediamento di Pallotta? Questa strategia necessaria per raggiungere l’immortale grandezza, di quanto tempo necessita?
Queste sono domande che esigono una risposta chiara, rapida e decisa.
“Attaccare quotidianamente i nostri dirigenti come Baldini e Sabatini è inutile e non porta alcun risultato”.
Verrebbe da dire che con qualcuno bisognerà pur sfogarsi, con qualcuno presente fisicamente dalle parti di Trigoria, più che con un’entità visibile solo in video conferenza. Vista la mala gestione degli ultimi 19 mesi è il minimo mettere in discussione chi è a capo dello scempio, soprattutto in considerazione del fatto che a andare a Boston per tirare qualche pomodoro potrebbe costare troppo caro, in un momento di estrema crisi come questo. Ma mai dire mai caro James!
“Se volete prendervela con qualcuno , prendetevela con me“.
Caro Mr. President queste “scoattate” lasciamole fare ad Osvaldo!
A cura di Rocky & Apollo