(M. Pinci) – Nel cielo già cupo di Trigoria, è quasi un lampo la sentenza con cui il Tar della Sardegna annulla il decreto prefettizio sul rinvio di Cagliari-Roma, che aveva portato allo 0-3 a tavolino in favore del club giallorosso.
Così, a 5 mesi da quando la gara si sarebbe dovuta giocare, il risultato torna pericolosamente in bilico. Perché il verdetto, in attesa dell’eventuale ricorso al Consiglio di Stato dal parte del prefetto di Cagliari Balsamo, pur non avendo specifiche conseguenze a livello sportivo, rischia di determinare il giudizio dell’Alta Corte del Coni, ultimo grado di giudizio sportivo presso cui il Cagliari ha presentato ricorso contro la sconfitta a tavolino. Basta scorrere il documento firmato dai magistrati Ravalli, Lensi e Rovelli, per imbattersi in un passaggio chiarissimo: «Sussiste una evidente connessione tra il provvedimento prefettizio di differimento della partita e (…) accadimenti quali la sconfitta per 0-3 inflitta dalla giustizia sportiva».
L’Alta Corte non potrà non tenerne conto: dalla prossima settimana verranno fissate le udienze e verosimilmente per metà marzo potrebbe emettere il proprio verdetto. E se favorevole alla Roma — che si dice comunque tranquilla — il presidente Cellino, proprio ieri arrestato per peculato sul caso dello stadio Is Arenas, potrebbe ancora sperare nel verdetto del Consiglio di Stato, unico organo che può superare i termini della giustizia sportiva.
A poche ore da Roma-Juventus, tuona la voce di Totti contro la fuga di notizie sul richiamo ai suoi danni da parte di Andreazzoli: «Chi ha voluto far trapelare all’esterno del gruppo colpe individuali non fa il bene di nessuno — scrive sul sito — mai stato chiamato individualmente per l’episodio di Genova. Giù le mani dalla mia, nostra e vostra Roma».