(P. Mastrolilli) – Da salvatore della patria, a candidato per il fallimento. È la parabola che rischia James Pallotta secondo il Boston Globe, il giornale della sua città, che gli ha dedicato un lungo articolo proprio il giorno dopo la vittoria con la Juve. Il presidente della Roma risponde che ha rimesso in ordine i conti della squadra e ora sta cercando «un grande allenatore», che sappia lavorare coi giocatori e reggere alla prova del tempo. Per realizzare tutto questo e vincere, però, ci vuole pazienza, e i tifosi devono capire che affrettare le cose «sarebbe stupido».
Il pezzo del Globe era stato preparato prima del successo contro la capolista, ma quel magnifico gol di Totti non ha cambiato troppo la realtà: la Roma anche quest’anno dovrà accontentarsi di guardare le altre squadre che vincono. Il progetto avviato dalla proprietà americana ormai ha due anni di vita, e anche se non era realistico aspettarsi di essere già in finale di Champions, la situazione attuale non è certamente quella a cui Pallotta e Thomas Di Benedetto ambivano. Il Globe ricostruisce la carriera del presidente, ricordando i successi che aveva avuto con il fondo di investimenti Raptor, trasformato in un colosso da 12 miliardi di dollari. Nello stesso tempo, però, nota che Pallotta ha subito gravi perdite con la crisi economica, uscendo praticamente dal settore finanziario. Ha preso la Roma dalla famiglia Sensi per 89 milioni di dollari, e secondo Forbes la società ora ne vale 354, piazzandosi al diciassettesimo posto nella graduatoria mondiale delle squadre di calcio. L’obiettivo di lungo termine è trasformarla in un colosso da un miliardo di dollari, ma per centrare questo obiettivo è indispensabile costruire il nuovo stadio sul Tevere.
I tifosi però stanno perdendo la pazienza, e il Globe nota che una volta Pallotta veniva accolto al grido di «presidente», mentre oggi si sentono cori e si vedono striscioni in cui c’è scritto «Yankee go home!» e «Free AS Roma». Lui si difende: «Una delle priorità era mettere la società in grandi condizioni finanziarie, e credo che siamo vicini a realizzarla. Di sicuro ciò sta stabilizzando la squadra e i giocatori». Il problema è che non si vince, e nemmeno sembra in costruzione una struttura capace di farlo nel prossimo futuro. Pallotta, però, domanda ancora pazienza e dice al Globe che «ricostruire richiede tempo». Intanto sta cercando un grande allenatore, ma con calma: «Affrettare sarebbe la cosa più stupida che potrebbe accadere».