(M.De Santis) – Americana e forse anche un po’ araba. A breve la Roma made in Usa potrebbe essere ancora più multinazionale e poliglotta. La ricerca di un socio, durata quasi un anno e mezzo, è arrivata a un punto di svolta: presto James Pallotta potrebbe essere affiancato da uno sceicco.
Svelato il possibile peccato, resta ancora abbastanza misterioso il peccatore. Il nome, infatti, rimane top secret. Ma qualche segno particolare dell’eventuale nuovo investitore è venuto ugualmente a galla. Dell’uomo misterioso che da qualche tempo sta trattando per diventare il futuro socio di Pallotta negli affari giallorossi, ad esempio, si sanno la nazionalità e il numero di passaporti che ha in tasca: è di origine giordana (sarebbe addirittura legato alla famiglia reale, seppure in non più strettissimi rapporti) e possiede anche la cittadinanza italiana.
Del “Mister X” in questione si sa anche che avrebbe un patrimonio personale di tutto rispetto e, dettaglio non secondario, che sabato sera si è accomodato in tribuna all’Olimpico per godersi dal vivo il successo della Roma sulla Juve capolista. Fine dell’identikit.
Molto meno misteriosi, invece, i modi per il suo possibile ingresso in società. L’entrata in scena dell’investitore arabo potrebbe (o dovrebbe) coincidere con il prossimo aumento di capitale, più ingente degli 80 milioni inizialmente preventivati e quasi tutto a carico degli americani (con conseguente diluizione del 40% di UniCredit all’interno della Neep Roma Holding), e materializzarsi con l’acquisto direttamente da Pallotta di una quota di As Roma Spv Llc, il consorzio a stelle e strisce composto dall’attuale presidente romanista, dal suo predecessore Thomas DiBenedetto e dagli altri due compagni d’avventura Michael Ruane e Richard D’Amore.