Il “Luigi Ferraris” di Genova porta particolarmente bene alla Roma, non tanto per partite vinte o perse con le compagini liguri (Sampdoria e Genoa), quanto per trofei alzati ed episodi singoli che il tifoso giallorosso ricorderà per tutta la vita.
STORIA
Vecchio e nuovo “Luigi Ferraris” (anche noto erroneamente come Marassi, dal quartiere dove sorge, ma a differenza di altri storici impianti italiani, il nome del quartiere non è mai stato quello ufficiale dello stadio): la struttura primordiale venne inaugurata il 22 gennaio 1911 in occasione della partita tra Genoa ed Internazionale e prese il nome di Campo di Via del Piano. Lo stadio era di proprietà dell’ormai decaduta squadra genovese dell’Andrea Doria fino al 1926 quando il Genoa ne acquistò il terreno e, con un lento e macchinoso restyling che interessò soprattutto le tribune, nel 1932 fu inaugurato il “Luigi Ferraris”, in onore di un ex calciatore rossoblu deceduto in combattimento durante la prima guerra mondiale. Con i nuovi lavori divenne uno degli stadi più moderni dell’epoca, passando dalla capienza iniziale di 20 mila unità ad una nuova di ben 30 mila. Per questo motivo fu scelto per ospitare il 27 maggio del 1934 la partita dei mondiali tra Spagna e Brasile terminata 3-1.
Pochi eventi rilevanti fino alla restaurazione (anzi, vera e propria ricostruzione) per i mondiali del 1990, a parte uno, di vitale importanza per i tifosi della Roma: l’8 maggio 1983, alle 17:45, “La Roma è Campione d’Italia”. Gli uomini di Liedholm conquistarono il tricolore, con una giornata d’anticipo, grazie all’1-1 contro il Genoa (gol di Pruzzo e Fiorini). Il vessillo è arrivato in porto Capitano…
Dopo lo scudetto del 1983, il 9 giugno 1991 un altro trofeo fu festeggiato dalla Roma al Ferraris: con il pareggio per 1-1 contro la Sampdoria (fresca di tricolore), reduci dal 3-1 dell’Olimpico, i giallorossi alzarono la settima coppa Italia della loro storia e primo trofeo dopo la scomparsa del compianto presidente Viola, che morì pochi mesi prima.
Il capitano giallorosso Francesco Totti, il 26 novembre 2006, siglò contro la Sampdoria proprio nello stadio genovese forse il gol più bello e difficile da realizzare della sua carriera: cross di Cassetti dalla trequarti campo per il capitano posizionato all’altezza del lato corto dell’area di rigore, sinistro al volo sotto l’angolino sinistro della porta difesa da Berti e standing ovation da parte del pubblico blucerchiato.
TIFOSERIA
I tifosi blucerchiati sono stipati sulla Gradinata Sud, dove sono presenti i principali gruppi organizzati. I più importanti e numerosi sono gli “Ultras Tito Cucchiaroni” e i “Fedelissimi”, che occupano rispettivamente la parte superiore ed inferiore della gradinata. Da alcuni anni è sorta all’interno della Gradinata Sud una associazione informale che si occupa di mutuo soccorso tra i tifosi sampdoriani denominata “Marinai nei guai“. Gemellaggi o comunque rapporti di amicizia ci sono con i supporters di Verona e Parma.
Giovanni Parisi