“Sulla legge per gli stadi il Coni poteva fare di più? Io credo che quello di Malagò sia un rilievo assolutamente infondato, quello che potevamo fare lo abbiamo fatto in maniera implicita ed esplicita. Le condizioni erano di per sè di difficile soddisfazione, ma nei prossimi mesi la situazione avrà uno sblocco”. Lo ha detto Raffaele Pagnozzi, candidato alla presidenza del Coni, a ‘La Politica nel Pallone – su gr Parlamento’, sulla prossima legge sugli stadi.
Pagnozzi ha parlato poi della riforma della giustizia sportiva e del doping: “La riforma della giustizia sportiva è stata accelerata dal problema delle scommesse. Questo impone di studiare meccanismi e sistemi, pur salvaguardando i principi, che mettano in condizione atleti e società di avere la tutela di tutti i diritti, tema da affrontare immediatamente, non solo nel calcio ma in tutte le altre federazioni”, sottolinea l’ex segretario generale del Coni.
“Ci sono stati strumenti nuovi e immaginati solo qualche anno fa che hanno la necessità di essere messi appunto. Il Tnas? Bisogna ragionare sull’applicazione di queste novità. È un arbitrato, una ulteriore difesa della giustizia sportiva e doveva attenuare il gap con la giustizia ordinaria. Il codice etico? Le norme sono state varate ma bisogna misurarle con la chiamata in causa della giustizia ordinaria”. Il candidato alla presidenza del Coni sul doping aggiunge: “abbiamo un sistema che funziona, è riconosciuto a livello internazionale ma che bisogna aggiornare. È una lotta che si è concentrata con la Wada, bisogna rafforzare le sinergie e la collaborazione con gli inquirenti sul territorio nazionale“, ha aggiunto Pagnozzi che sul fenomeno del calcio scommesse, prosegue: “dobbiamo trovare un accordo a livello intenazionale, sapendo che quel tipo di attività passa attraverso la telematica”.
Il candidato ha parlato anche del finanziamento: “Il taglio rispetto al 2013 non c’è stato. Abbiamo accantonato un 15% delle somme da assegnare alle federazioni, in modo che la nuova Giunta li possa utilizzare per correggere eventuali problemi. Non c’è stato un taglio ma un accantonamento da ridistribuire in maniera più razionale”.
Fonte: Adnkronos