(F.Balzani) Da Zeman 2.0 al piano d’emergenza. La quiete è ancora lontana ma dopo la tempesta dell’ultima settimana, che ha spazzato via il boemo e la credibilità della dirigenza,a Trigoria si cominciano a raccogliere i cocci nel tentativo di rimettere in piedi la baracca. Il collante saràAurelio Andreazzoli che che avrà bisogno di tutto il supporto della squadra. Nella domenica silenziosa di Trigoria il nuovo tecnico della Roma si è visto con i dirigenti e ha sentito telefonicamente alcuni dei senatori: Perrotta, Totti, Taddei, De Rossi. Gli unici sopravvissuti della creatura di Spalletti chiamati dalla società ad assumersi un supplemento di responsabilità verso un gruppo composto da tanti giovani. Sia Montella che Spalletti si sono congratulati ieri con il loro ex-vice («Una scelta intelligente, io però resto allo Zenit», ha chiarito Spalletti; «Le persone brave e competenti vengono sempre premiate», il commento dell’Aeroplanino). Intanto oggi verrà ufficializzato Muzzi come vice allenatore, l’ex bomber giallorosso allena i giovanissimi coi quali ha attirato l’attenzione di Sabatini. Come cambierà però la Roma con Andreazzoli? Tatticamente si valutano due ipotesi: il 3-4-3(proposto con successo quest’anno a Firenze da Zeman) o il 4-2-3-1 che portò la Roma tra le grandi d’Europa. In entrambi i casi al centro del gioco tornerà De Rossi, in porta Stekelenburg. Ma a cambiare saranno anche i metodi di allenamento: doppie sedute sporadiche, più lavoro col pallone e addio gradoni. Un’autogestione? Poco ci manca. Baldini e Sabatini nel frattempo pensano alla prossima stagione e hanno aumentato i contatti con Allegri e Blanc. Il ds, infatti, è intenzionato a rinnovare il contratto in scadenza mentre al dg sono stati ribaditi pieni poteri. Intanto la tifoseria oggi tornerà a farsi sentire: a Trigoria così come nelle radio e sul web dove non si placa l’onda di rabbia nei confronti di squadra e dirigenti per l’ennesima stagione buttata alle ortiche.