(F. Balzani) – Il vulcano è eruttato. Totti, tramite il suo sito personale è tornato a parlare, anzi ad urlare a 4 giorni dal famigerato rigore scippato da Osvaldo. «Ci sono state molte parole e tante ricostruzioni fantasiose relative all’episodio del rigore di Genova. Si tratta di un fatto circoscritto alla partita: per me al triplice fischio è finito tutto».
Poi attacca: «Non tollero che qualcuno millanti cose non vere e si nasconda dietro la mia persona: non ci sono stati incontri individuali tra me e la società o l’allenatore relativi a questo argomento. Il tema è stato affrontato solo all’interno della riunione collegiale con allenatore, staff e calciatori, come è normale che sia». E, dopo aver rivendicato il suo ruolo («il capitano nei momenti di difficoltà si deve far sentire. Svolgo questo ruolo da diversi anni e cerco di farlo con responsabilità, appartenenza, passione e trasparenza») precisa: «Chi ha voluto far trapelare all’esterno del gruppo colpe individuali non fa il bene di nessuno. Noi che facciamo parte della Roma, dalla società ai calciatori, fino ai dipendenti, siamo in piena sintonia».
A far «trapelare all’esterno» la notizia del rimprovero di Andreazzoli, però, sono state le fonti ufficiali del club il che altro non può voler dire che Totti vive un m o m e n t o d i conflittualità con parte della dirigenza. Detta la sua, il capitano accarezza Osvaldo e smorza i toni: «Io ed i miei compagni formiamo un gruppo unito e Daniel è uno di noi: questo non va dimenticato e spero che lui torni presto ad esultare dopo un gol. Ci si dimentica spesso che tutti noi siamo la Roma e che dobbiamo cercare insieme di proteggerla e difenderla per quello che rappresenta. Per me, è semplicemente la vita. Giù le mani dalla mia, nostra e vostra Roma»