(F.Balzani) – «Meglio non parlare, non mi mettete nei casini». Il giorno dopo il curioso rimprovero di Andreazzoli per non aver allontanato Osvaldo dal dischetto, Totti sceglie la via del silenzio per non alimentare altre polemiche.
Nella quiete di via Amsterdam, al Torrino, il capitano scende dalla sua Mini bianca, concede una foto a un tifoso e «sgama» i taccuini: «Che ce fate qua?».Fa un sorriso amaro, che sembra una smorfia. Totti non si aspettava più di vivere certe situazioni, soprattutto dopo aver dato alla causa 278 gol e l’ennesimo filotto di partite super che pure non sono bastate per far decollare il progetto del «suo» Zeman. «Se è vero che sono stato rimproverato per il rigore? No, no», spazza in tribuna Totti. Ma spazzare non è il suo mestiere e gli viene male. Si capisce che il tono è sarcastico. L’affetto dei tifosi, quello non manca.
Qualche minuto prima la sua auto all’uscita da Trigoria era stata circondata dall’amore di chi gli ha manifestato solidarietà intonando cori contro Osvaldo. Lo «scippo» del rigore perpetrato dall’italo-argentino e il fatto che martedì Andreazzoli, seppur in modo soft rispetto a quanto fatto col centravanti, lo abbia redarguito ha fatto tornare in mente le parole di Ranieri: «Francesco a Trigoria è molto più solo di quanto pensiate». Paradossale che dirigenti e compagni di squadra abbiano consolato Osvaldo (vedi le dichiarazioni di De Rossi o il tweet di Dodò) invece di spalleggiare il capitano «colpevole» di non aver strappato il pallone dalle mani dell’usurpatore. Senza parlare della famosa accusa di «pigrizia» rivoltagli da Baldini l’anno scorso. Eppure Totti per il bene della Roma è stato zitto, anche a riguardo dell’esonero di Zeman per il quale ha dato l’anima difendendolo alla sua maniera: sul campo. Oggi però il capitano dovrebbe dire la sua, attraverso il sito. C’è chi teme che il vulcano-Totti stia per eruttare.