

(M.Pinci) – Una riunione con i brandelli di squadra risparmiati dalle nazionali, un colloquio privato con Totti, il primo allenamento: stravolgendo il copione Zeman per scriverne uno nuovo. La prima, vera giornata di Aurelio Andreazzoli da tecnico della Roma, inizia con un invito alla squadra a «liberarsi dalle proprie paure». La terza gestione tecnica firmata dalla proprietà americana sa di ritorno al futuro: rinnegata la gestione del boemo, si riparte nel solco lasciato da Spalletti. Addio alle doppie sedute di allenamento, al riscaldamento fatto solo di corsa, alle esercitazioni tattiche ripetute sistematicamente. Ci si riscalda con il pallone, ci si allena con partitelle ludiche a campo e porte ridotti, si fa torello e chi sbaglia paga con flessioni e piegamenti: da oggi chiamatelo l’anti- Zeman. Andreazzoli semmai somiglia più a Luis Enrique: 50 km al giorno in bici, rapporto eccellente con squadra e dirigenza, forma fisica smagliante, sveglia puntata alle 5 per essere a Trigoria in tempo per revisionare quotidianamente tutti i campi.