(M.Pinci) Non aveva chiesto scusa dopo la partita, per un gesto che aveva attirato l’ira di migliaia di tifosi romanisti. Lo ha fatto, a quasi 24 ore da quel rigore scippato a Totti per regalarlo alle mani del portiere avversario Daniel Osvaldo. Un messaggio affidato al “silenzio” di twitter, attraverso cui le emozioni della voce non possono filtrare, asciugando le parole al loro semplice significato: “Sono molto amareggiato, vorrei chiedere scusa a tutti i tifosi, non volevo assolutamente mancare di rispetto a Francesco. Ma semplicemente me la sentivo di tirare, magari con un gol tante volte torna la fiducia in te stesso, quella che al momento mi manca. Nessuno più di me può sapere come mi sento ora… Ma troverò insieme ai miei compagni la forza per guardare avanti e uscire da questa situazione. Siamo forti e torneremo a vincere. Chiedo scusa ancora una volta. Io a questa maglia ci tengo tanto. Sempre Forza Roma”.
Un anticipo, anche, delle scuse che da lui si aspetta il club: domani a Trigoria non è da escludere (anzi) un confronto con i manager e con l’allenatore Andreazzoli, che almeno pubblicamente si è detto sorpreso della scelta del giocatore di calciare il penalty strappandolo al rigorista designato: “I rigori li tira Totti da 20 anni, perché l’abbia tirato Osvaldo non lo so”, aveva detto a caldo. Ma la scelta al neo tecnico è piaciuta poco, e domani lo farà presente. I tifosi, invece, hanno già mostrato ieri il proprio feroce malumore per il gesto dell’attaccante italo-argentino. Durissima la contestazione ricevuta nella serata a Trigoria quando, dopo aver discusso con un tifoso all’aeroporto di Genova, Daniel era tornato nel centro sportivo per prendere la macchina e tornare nella casa al Torrino. Ad attendere lui e il resto della squadra una ventina di tifosi: delle uova e qualche sasso contro la sua auto che sfrecciava via, una montagna di insulti. Il segno di un rapporto logoro con la piazza: difficile che le scuse possano bastare a ricucirlo.