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SERIE A Figc e AIC pronti per il progetto sul passaporto biologico

Damiano Tommasi

I primi a testarlo potrebbero essere gli azzurri di Prandelli. La Figc gioca d’anticipo in materia di doping e soprattutto di tutela e prevenzione degli atleti: in vista del via libera della Fifa, il calcio made in Italy si sta attrezzando per far partire il progetto-pilota del passaporto biologico. A via Allegri ci stanno lavorando da alcuni mesi e la questione sarà sul tavolo del prossimo consiglio federale il 7 marzo. Intanto se ne è parlato a Milano, in occasione dell’incontro organizzato dalla commissione antidoping della federcalcio presieduta da Pino Capua con i club di A e B, presenti i presidenti di Lega Maurizio Beretta e dell’Aic Damiano Tommasi. Insieme a un incremento dei test a sorpresa la novità riguarda proprio il disco verde sui giocatori dell’archivio dei parametri ematici: tutto sempre in coordinamento con il Coni e la Fifa, che vorrebbe fare la sperimentazione in occasione della Confederation Cup in vista del via libera definitivo ai mondiali di Brasile 2014. In Italia il ‘test’ sarà probabilmente sulla nazionale: «I costi per il programma sono elevati e considerando che il 30 per cento dei giocatori ogni anno va via dall’Italia, l’investimento sarebbe stato troppo oneroso» spiegano alla commissione. Più facile avere i giocatori nei raduni con la nazionale dal momento che il passaporto «prevede 4-5 campionature durante l’anno». «Il calcio è attrezzato per lavorare sulle nuove frontiere – spiega Capua, con lui all’incontro i vice della commissione Piero Volpi e Fausto Taverniti – la Figc è sempre attenta e propositiva e anche sul passaporto biologico stiamo lavorando, tutto va fatto in totale condivisione con il Coni (presente alla riunione il direttore del laboratorio dell’Acquacetosa Francesco Botrè ndr): la tutela della saluta degli atleti è sempre in primo piano». Il fenomeno doping nel calcio, stando ai controlli in competizione, è «sotto controllo – spiega Taverniti – nel primo semestre del 2012 i casi sono stati tre e tutti per cannabis». Per il nuovo step, parte del lavoro è già fatto: dal progetto pilota si vuole passare a una fase operativa che doveva abbracciare tutta la serie A, ma con ogni probabilità partirà prima con il giro della nazionale. Serve l’accordo delle leghe e dei club (i giocatori, anche azzurri, sono delle società) ma la Figc non vuole farsi trovare impreparata: «Se le cose marciano così noi siamo attrezzati, abbiamo fatti tutto per farci trovare pronti» sottolineano da via Allegri. Il passaporto biologico non è ancora obbligatorio ma si prepara a giocare la sua prima partita in Italia.

Fonte: Ansa

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