La Roma avrà il suo stadio. A sgombrare il campo dai dubbi circolati negli ultimi giorni è il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno: «Lo stadio della Roma si farà a Tor di Valle. Tra qualche settimana verrà presentato il progetto: non c’è alcun ripensamento», ha detto il primo cittadino replicando alle voci sulle presunte difficoltà create al progetto del club giallorosso dal movimento ippico romano oggi in grave stato di crisi. «Ho parlato con i costruttori e con la società, sono tutte balle», ha tagliato corto Alemanno che ha anche puntualizzato che «il trotto, ammesso che rimanga a Tor di Valle, non interferirà minimamente con lo stadio della Roma». «Il problema dell’Ippica – ha aggiunto – si può anche risolvere in quello stesso luogo o a Capannelle, anche se ci sono delle resistenze». Proprio la questione dell’ippica e dei lavoratori in stato di crisi ha infatti alimentato più di un dubbio sull’ effettiva realizzazione dello stadio nell’area abilitata ora al trotto e su cui sono in corso valutazioni tecniche per spostarlo a Capanelle o Pescaccio.
La rassicurazione di Alemanno arriva nel bel mezzo delle solite polemiche che accompagnano un progetto di cui, a Roma, si parla da anni e che spesso è stato accostato a un bluff. Anche Francesco Totti ha adombrato qualche difficoltà: «Il nuovo stadio? Lo ha detto il presidente Pallotta. Ben venga se un giorno ci sarà ma penso che sarà difficile», le parole del capitano giallorosso al Corriere dello Sport. E oggi il segretario Slc Cgil Roma Ovest Montesi ha ricordato che «i lavoratori dell’Ippodromo di Tor di Valle sono molto preoccupati per il loro futuro. Per la realizzazione dello stadio della Roma sul terreno dell’ippodromo sembrerebbe che i tempi non siano così brevi come annunciato oggi e circolano voci di difficoltà nella realizzazione legate alla natura del terreno visto che in quell’area passa il Tevere, sotto c’è l’acqua». Rassicurati i tifosi dal sindaco, ora il problema si sposta sui tempi di realizzazione, con la posa della prima pietra prevista per l’estate 2014. Comunque sia, il capitolo stadio sarà ‘congelatò fino all’insediamento della nuova giunta capitolina (le elezioni a Roma sono previste il 26 e 27 maggio) e solo dopo sarà possibile sbloccare e accelerare ogni pratica burocratica.
L’architetto Dan Meis, incaricato dalla proprietà americana di portare avanti il progetto, è da qualche giorno in Italia e insieme ai manager di Pallotta, Pannes e Barror, al direttore marketing Winterling e all’ad Fenucci, sarà ospite in questi giorni in Umbria del costruttore romano, Luca Parnasi, proprietario dell’area dell’Ippodromo di Tor Di Valle, proprio per cominciare ad affrontare la questione. Le sue prime parole appena sbarcato nella capitale sono state all’insegna dell’ottimismo: «Sono in Umbria, mi sto godendo la campagna italiana e sto per intraprendere il progetto di una vita… il perfetto stadio romano. In 25 anni di progettazione di stadi non ho mai incontrato tifosi così appassionati. Nessuno merita uno stadio di livello mondiale più dell’As Roma», ha twittato.
Fonte: Ansa