Con tredici punti in sei giornate, la nuova gestione tecnica sta dimostrando di essere molto efficiente. E nella vittoria sul Parma ha mostrato finalmente slanci di bel gioco. «Sono d’accordo – spiega Andreazzoli – e sono soddisfatto. Abbiamo fatto un passo in avanti nell’idea che avevamo, giocando con continuità, soprattutto nella prima mezz’ora. Ci sono stati momenti della partita in cui eravamo molto propositivi. Anche in passato si era visto qualche segnale ma in questo caso sono arrivati la vittoria e la prestazione. E’ mancata solo la forza per finalizzare le tante occasioni costruite». La Champions League rimane a -7: «Il terzo posto per noi è fantacalcio, al momento. Bisogna essere realisti. Dobbiamo continuare a ragionare partita per partita».
Con Totti centravanti finto e Osvaldo in panchina, la manovra sembra più fluida: «Se Francesco gioca a certi livelli è tutto più facile. Stiamo certamente progredendo nella fase offensiva». E’ piaciuto anche Lamela nella posizione di esterno: «Erik è un ragazzo che se gioca verso la porta è strabiliante, riesce a sopportare la fatica, l’estate scorsa ha battuto tutti i record di Zeman sui test atletici, in quella zona ci può giocare. Nella mia testa così possiamo utilizzare calciatori offensivi per caratteristiche: non dimentico Perrotta, Florenzi e Marquinho» […] In questo periodo invece tocca a Osvaldo rimanere fuori: «Daniel meriterebbe di giocare, perché è un calciatore importate e si è allenato bene, ma ho dovuto fare delle scelte pure considerando l’avversario. Insieme con altri compagni, ha dovuto soffrire l’esclusione e andare in panchina. Ma non significa che succederà all’infinito».[…] Il derby dell’8 aprile sarà il prossimo esame per le ambizioni della Roma: «Ma io adesso non penso alla Lazio. La prossima partita sarà contro il Palermo e sarà molto difficile. Di sicuro fino a questo momento ho raggiunto tutti i traguardi che avevo immaginato. E se la classifica ci dà delle soddisfazioni, siamo più contenti». Senza rivincite verso il mondo del calcio che fino a poche settimane fa l’aveva ignorato: «Non cerco rivalse. Sono felice, questo sì. Ma era normale che in pochi nell’ambiente dessero credito alle mie capacità, visto che non mi conoscevano. Ora sto lavorando per creare una base importante per il futuro della Roma. Non voglio entrare nel merito delle scelte dei dirigenti non risponderò più a domande sulla mia possibile conferma».