Ha un nemico, «il tempo per lavorare: non mi basta» . Ha un passato da cui vuole affrancarsi: «E’ ora di voltare pagina e non fare sempre paragoni con Zeman. E’ irriverente verso di lui» . E adesso, dopo due vittorie di fila, ha anche un’utopia perché«essere sognatori non è un peccato, anzi, chi non ha sogni ha già finito di vivere» . Per la prima volta, Aurelio Andreazzoli guarda la classifica e lascia uno spiffero aperto sulla Champions League. A modo suo, con cautela: «La situazione è problematica in termini di punteggio. Questa è la realtà della Roma. Non voglio fare programmi a lunga scadenza: non mi piacciono e non hanno senso. Ha molto più senso concentrarsi su un impegno per volta, con attenzione maniacale […]. Ho poche partite e poco tempo per lavorare. E’ veramente un inseguimento. Eppure non sono preoccupato visto che ho due squadre e non una: con i dieci che purtroppo devo lasciare fuori tutte le settimane potrei allestire una formazione altrettanto competitiva» .
AS ROMA Andreazzoli: “Ora possiamo sognare”
La squadra sembra entusiasta del nuovo corso di Trigoria, Andreazzoli ci scherza su: «E vorrei anche vedere che non lo fosse… C’è condivisione, senz’altro, un insieme di tante piccole cose. Senza condivisione di regole ed obiettivi non si va da nessuna parte» . Al di là dei rapporti personali: «Sono amico dei calciatori, è vero. Ma questo per me è soltanto un valore aggiunto, non un ostacolo. Bisogna distinguere le persone dai professionisti: quando si lavora, ognuno svolge un ruolo. Io sono molto esigente ma ho a che fare con ragazzi molti rispettosi. Rispettosissimi, direi» […].
Non parla di titolari e riserve ma per Osvaldo, che lo scorso anno decise Roma-Genoa e che all’andata segnò una doppietta, sente di fare un’eccezione: «Lui gioca sicuro. Contro l’Atalanta ha giocato una partita splendida sul piano tattico, svolgendo il compito che gli avevo chiesto. Magari da fuori non si vede un certo lavoro. Però il suo atteggiamento è stato ottimo: penso al gol di Marquinho, che è stato facilitato dai suoi movimenti. Se poi il parametro è Roma-Juventus, allora sì: Osvaldo ha giocato un po’ al di sotto delle aspettative. E lo sa, perché gliel’ho detto.
.
Fonte: Corriere Dello Sport