“La longevità sportiva di Francesco Totti si deve principalmente a due fattori: una vita da professionista, senza stravizi, e Madre natura, che gli ha donato qualità tecniche fuori dal comune“. Parola di Giorgio D’Urbano, preparatore atletico del Siena calcio, che commenta così i 20 anni dall’esordio in serie A del capitano della Roma.
Il fuoriclasse giallorosso ha infatti esordito a soli 16 anni il 28 marzo del 1993 a Brescia. “Totti – sottolinea D’Urbano all’Adnkronos Salute – è certamente un atleta baciato dalla fortuna. Madre natura ci ha messo molto del suo. Però, per restare a queste condizioni a livelli così alti per così tanti anni è necessario condurre una vita da professionista esemplare. Quello che evidentemente Totti è”.
Quindi allenarsi sempre al massimo, seguire un’alimentazione controllata e senza eccessi. “Allenarsi bene è fondamentale – spiega D’Urbano – però non bisogna nemmeno esagerare. A 37 anni la muscolatura di un atleta non è idonea a sopportare determinati carichi. Allenamenti doppi o particolari esercizi come ad esempio i leggendari ‘scaloni’ di Zeman, a quell’età forse è bene saltarli. E poi, nel caso specifico, Totti ha anche il vantaggio rispetto ad altri di far valere il suo tasso tecnico. Un campione come lui si può anche permettere di dare un pò meno sotto l’aspetto dell’intensità fisica. Tanto gli basta una giocata per essere comunque determinante“.
Fonte: Adnkronos