«Fosse per me mi confermerei sulla panchina della Roma» disse con sincerità prima della trasferta di Udine. Poi, però, Aurelio Andreazzoli confessò che un po’ aveva scherzato, aveva giocato su una domanda che gli era stata posta a Trigoria. (…) Come impatto sulla squadra,Andreazzoli ha fatto meglio di colleghi molto più illustri: dai tempi di Liedholm, vale a dire dalla stagione 1979-1980, alle prime sei panchine di campionato soltanto Luigi Radice (4 vittorie e 2 pareggi nel 1989) ha ottenuto un risultato migliore.
Un cammino, quello iniziato con il ko in casa della Sampdoria, che ora ha portato la Roma a pari punti con Lazio e Inter (i nerazzurri hanno una partita in meno) in piena corsa per un posto che vale l’accesso alla prossima Europa League, con il sogno di poter raggiungere anche il terzo posto del Milan: la distanza è di 7 lunghezze ma il ritmo che Andreazzoli sta dando alla Roma lascia aperto lo spiraglio. Da tempo la Roma non aveva cominciato così bene l’esperienza con un nuovo tecnico. Non lo aveva fatto con Liedholm, né con Eriksson, né tantomeno con Boskov o con i due Bianchi, Ottavio e l’argentino Carlos. Ci era riuscita la Roma di Radice, quella dei Voeller e dei Giannini, che il tecnico brianzolo riuscì a portare in Coppa Uefa dopo un campionato giocato allo stadio Flaminio.
Fonte: Corriere Dello Sport